“Quel posto nel tempo” di Giuseppe Alessio Nuzzo, tra ricordi e malattia

Senatore giornalista

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E’ stato presentato ieri in anteprima al “Napoli Film Festival”, kermesse diretta da Mario Violini e Giuseppe Borrone. “Quel posto nel tempo”, opera seconda di Giuseppe Alessio Nuzzo. Il film prende le mosse dal cortometraggio “Lettere a mia figlia” diretto dallo stesso regista casertano e ruota intorno a Mario (Leo Gullotta), direttore d’orchestra di fama internazionale, affetto da Alzheimer. Ritornato a Napoli, in un gioco di rimandi, tra presente e passato, Mario incontra gli amici di un tempo e rispolvera dalla memoria i ricordi legati alle persone che gli hanno scaldato il cuore; la moglie Amelia (Giovanna Rei), morta anni prima, e la figlia Michela (Beatrice Arnera), una ragazza fragile, con un passato di tossicodipendenza alle spalle. Nel corso della vicenda Mario sarà travolto dai rimpianti per non essersi preso cura di loro e di averle sacrificate sull’altare del successo e della musica. “Nella sua mente, dichiara il regista, Mario ricrea un “posto nel tempo” dove rifugiarsi con i suoi affetti nei suoi ricordi che si confondono e si mescolano con il presente. Racconto una malattia, l’Alzheimer, attraverso la poesia del tempo che passa, dei ricordi che si cancellano e quelli che riemergono, incoerenti e irrazionali. La malattia come metafora di un viaggio, nel tempo e nell’immaginazione del protagonista.” Il film si avvale della superba interpretazione di Gullotta, nella doppia veste di Mario anziano e più giovane e dei camei di Tomas Arana e Gigi Savoia. “Attraverso questo film, ha concluso Nuzzo, invece di declinare la malattia attraverso gli occhi di colui che assiste l’ammalato, ho lasciato recitare l’avanzamento della stessa attraverso il vivavoce del protagonista che racconta le sue paure attraverso una lunga lettera forse scritta per anni.”

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno — 21.9.2022