Quella strana simpatia per il diavolo

14 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Quella strana simpatia per il diavolo
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Se non proprio “adoratori” pare che fossero almeno dei “simpatizzanti” di Satana. Stiamo parlando di Bram Stoker, l’autore di “Dracula il vampiro”, di William Croockes (l’inventore del tubo catodico), del filosofo Henry Bergson. Ancora più estrema la scelta del poeta W.B. Yeats che adottò per sé un nome magico e diabolico “Daemon est Inversus” (Il diavolo è il lato rovescio di Dio). Lucifero, il più glorioso degli angeli, scacciato per il suo orgoglio dal Paradiso, divenuto Satana (dal nome ebraico che significa “l’avversario”, Belzebù, il Signore delle Mosche, la Bestia, il Male…) ha sempre affascinato la fantasia di scrittori, poeti, romanzieri e non solo. Secondo le ultime stime, il satanismo è un fenomeno che coinvolge in Italia, due-tremila giovani.Adolescenti “sbandati” ed insicuri (spesso coetanei delle vittime) confessano sempre più frequentemente di aver perpetrato i loro delitti in nome di fantomatiche sette sataniche. Gli omicidi di Nadia Rocca nel marzo 1998, Suor Laura Mainetti nel giugno 2000 e di Mariangela Pezzotta nel 24 gennaio 2004 ne sono una prova evidente. Ma dove affonda le radici nasce questo inquietante fenomeno? Il sociologo Alfredo Grado, specializzato in Criminologia presso l’Università “La Sapienza ” di Roma ha dragato a fondo l’argomento fino a dare alle stampe un volume “Satanismo selvaggio. L’adorazione di Satana nel mondo giovanile”, edito da Arte Tipografica Editrice (2004- Pag.165- Euro 15.50).

“In Italia esistono diversi movimenti satanisti organizzati (tra cui due Chiese di Satana a Torino e i Bambini di Satana a Bologna) con testi, dirigenti e riferimenti a una dottrina ed una tradizione, con meno di duecento membri complessivi. Da questi movimenti vanno contraddistinti piccoli gruppi solo in apparenza dediti al culto di Satana. Essi sono composti da ragazzi di età media fra i sedici ed i venticinque anni, che compongono un gruppo formato da dieci o quindici al massimo “adepti”, spesso in contatto con il mondo della droga, della strada e che mettono in scena dei rituali satanici scopiazzati e presi a prestito da una certa sottocultura deviante o da Internet. Nulla a che vedere con la “Chiesa di Satana” o con Il tempio di Set”. Più che adoratori del Demonio sono ragazzi che sentono il bisogno di dover appartenere a qualcosa, afflitti spesso da sentimenti d’insufficienza e di inadeguatezza abbastanza profondi. I simboli che utilizzano più frequentemente sono il numero 666, la stella a cinque punte capovolta, la capra di Mendes, le parole scritte al contrario. Il satanismo si nutre proprio della ribellione e delle sfide, espressioni insite proprio nello sviluppo adolescenziale Ma dietro questa maschera trasgressiva, traspare la solitudine e la loro sofferenza psichica. Non a caso, molti di essi sono affetti da patologie psichiatriche “insidiose” quali il disturbo borderline di personalità..” Ma il satanismo non è un fenomeno d’appannaggio solo giovanile ed affascina anche il mondo adulto. I delitti operati dal “mostro di Firenze” e dai suoi altri “amici di merende” non hanno, forse, dei rituali satanici come sfondo? “Al di là dei soliti gruppi di adolescenti “invasati”, scoperti a mimare dei riti satanici, la storia che  mi ha colpito di più è forse quella più “anonima” e solitaria” del signor Alfonso De Martino, infermiere di professione e condannato il 9 marzo del 1995 aquattro ergastoli per omicidio plurimo volontario, aggravato e continuato. Il De Martino, “satanista solitario” si riteneva titolare della facoltà sovrannaturale di poter disporre della vita e della morte dei malati terminali sottoposti alle sue cure. L’elemento più emblematico della vicenda non era dato dal fatto che si vestiva sempre di nero e che era uso addobbarsi con una serie di monili e di teschi ma per il fatto che era considerato professionalmente una persona molto capace, sensibile e diligente.” Il volume verrà presentato oggi a Portici alle ore 17.30 nelle Sale della Biblioteca della Villa Savonarola dal filosofo Paolo Giustiniani. Modera Francesca Ciannella, direttore del Forum 80055 Miglio d’oro.

L’Articolo – Redazione napoletana del “L’Unità” – 29-12-2004

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