Querido Fidel di Viviana Calò

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

0

E’ in sala “Querido Fidel”, film diretto da Viviana Calò, regista pompeiana, all’esordio. Protagonista è Gianfelice Imparato nei panni di Emidio Tagliavini, Fervente comunista, critico rispetto alla svolta di Gorbačëv e al passaggio del PCI al PDS,  intrattiene da anni con Fidel Castro un’appassionata corrispondenza epistolare. Abbagliato dal mito della rivoluzione cubana, Emidio, emulo di Fidel, va in giro con una divisa militare e raziona i generi alimentari, imponendo ai familiari le misure in vigore a Cuba. Elena (Alessandra Borgia), la moglie paziente e affettuosa e  Clelia, la tenera nipotina, lo assecondano ma il figlio Ernesto (Marco Mario de Notaris), lo contesta e inneggia al capitalismo e al sogno americano. In questa gustosa commedia, dai toni leggeri, ambientata nel 1991, e girata in una Napoli coloratissima e luminosa, la regista ci regala l’irresistibile personaggio di Emidio, un sognatore che si rifiuta di comprendere la realtà che lo circonda e di accettare che l’ideologia comunista, di cui si è nutrito negli anni, ormai volge al tramonto. Figlio di un emigrato napoletano, morto a Cuba nella lotta per la rivoluzione castrista, Emidio assurge a simbolo di chi non vuole abbandonare illusioni e ideali e, seppur  consapevole di essere da tutti considerato pazzo, non si arrende e, sul finale, con la complicità del fedele Tommaso (Ninni Bruschetta), finisce anche per mettersi nei pasticci. Alcune invenzioni narrative strappano l’applauso (su tutte la piccola Clelia che festeggia a scuola l’anniversario del compleanno di Che Guevara e quella di Ernesto che scopre che il papà ha venduto la sua moto per spedire i soldi ai rivoluzionari cubani). Imparato e de Notaris sono travolgenti. Convincenti anche Alessandra Borgia, Marcella Spina e Antonella Stefanucci.