Ragazze vincenti (A league of their own) di Penny Marshall – USA – 1992 – Durata: 128’

28 Luglio 2022 | Di Ignazio Senatore
Ragazze vincenti (A league of their own) di  Penny Marshall – USA –  1992 – Durata: 128’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Siamo nel 1943. L’America è in guerra ed il campionato di baseball è fermo. Anche se in molti sono scettici all’idea che nessuno pagherebbe un cent per vedere delle donne giocare a baseball, la passione per lo sport nazionale è ancora vivo ed allora alcuni manager decidono di allestire delle squadre femminili. Ernie “Cappy” Capadino (Jon Lovitz), uno dei tanti talent scout in circolazione, ingaggia per la squadra delle “Pesche”, le due sorelle Dottie (Geena Davis) e Kit (Lori Petty) Keller, che se la cavano benone con i lanci e la ricezione. Ad allenarle assiema alle altre giocatrici Jimmy Dugan (Tom Hanks), ex campione di baseball, con un ginocchio fuori uso dopo un incidente di gioco, ormai alcolizzato. Jimmy Dugan è quasi sempre sbronzo ed allora Dottie prende in mano la squadra e le “Pesche” vincono una partita dietro l’altra, attirando le simpatie di un numeroso pubblico maschile. Simpatiche e carine compaiono sulle prime pagine delle copertine dei rotocalchi, sono chiamate come testimonial di prodotti commerciali e, novelle star della televisione, campeggiano nei servizi dei telegiornali. La finale del campionato è alle porte, ma la guerra è finita e Dottie decide di ritornare assieme al marito Bob (Bill Pullman) nella loro fattoria. Ma il baseball ha un fascino irresistibile e, forse, Dottie, ritornerà sui propri passi.

Penny Marshall (Big, Risvegli, Uno sguardo dal cielo…), non tradisce la propria idea di cinema sentimentale e romantico e confeziona una commedia (quasi) tutta al femminile, condita da simpatici siparietti.  Il film ha un tocco leggero ed illustra un pezzo di storia americana; gli uomini al fronte e le donne a cimentarsi nello sport nazionale. A dispetto degli scettici, non solo dimostreranno di essere all’altezza dei maschietti, ma otterranno la possibilità di riscattarsi e di dimostrare sul campo da gioco il loro valore. La regista punta tutto sul rapporto conflittuale tra Dottie, una donna dalla spiccata personalità, che affronta a muso duro ostacoli ed imprevisti e la tenera e fragile Kit, che ha sempre vissuto nella sua ombra, invidiandola. Il film si dipana all’indietro con un lungo flashback e si apre con Dottie, ormai anziana, che parte per una festa celebrativa (dove ritroverà le compagne di un tempo) e si chiude con lei che le riabbraccerà. Le scene degli incontri di baseball sono abbastanza convenzionali e la regista più che ai loro “fuori campo” punta sui vestiti colorati delle giocatrici, sulle loro faccine sorridenti e sui loro corpicini aggraziati e sensuali. Accattivante la colonna sonora e Madonna, nei titoli di coda, canta “This used to be my playground”.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e sport” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il campione recita”, edito da Absolutely Free.

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