Requiem for a dream di Darren Arnofsky – USA – 2000 – Durata 102’

13 Gennaio 2020 | Di Ignazio Senatore

Coney Island. Sara Goldfarb (Ellen Burstyn) una vedova in soprappeso vive solo nell’attesa di potersi godere il suo amatissimo programma televisivo. Un giorno allucina una telefonata nel corso della quale un ipotetico funzionario l’invita come ospite nell’adorata trasmissione. Decisa ad indossare un abito rosso di quando era più giovane, per ritrovare la forma fisica, si mette a dieta ed assume dei farmaci anoressizzanti, a base di anfetamina, che iniziano a minare pesantemente il suo già fragile equilibrio mentale. Suo figlio Harry (Jared Leto) è un tossicodipendente e si droga in compagnia della sua fidanzata Marion (Jennifer Connelly) e del suo inseparabile amico Tyrone (Marlon Wayans). I tre piccoli spacciatori vivacchiano alla giornata e riescono senza troppi grattacapi a procurarsi la loro dose giornaliera. Ma è in atto una guerra tra i clan, la droga scarseggia e loro si trovano a corto di denaro. Marion inizia a prostituirsi, Harry si inietta una sostanza che gli necrotizza le vene del braccio e Tyrone, nel corso di una retata, finisce in galera.  Dopo aver perso dodici chili Sara è sempre più insonne e su di giri e, completamente allucinata, è ricoverata in manicomio.

Aronofsky, autore del cult Il teorema del delirio monta freneticamente ed in maniera nervosa il film come fosse un videoclip. Come recita il titolo del film non c’è spazio per i sogni di nessuno ma solo incubi, allucinazioni, delusioni, solitudine, frustrazioni e notti insonni. Il film è un continuo rincorrersi di pupille che si dilatano, di aghi che bucano vene, di polverine bianche, di pillole e pasticche di diverso colore. Non mancano le scene forti; su tutte quella davvero indigesta in cui Tappy Tibbons (Christopher McDonald) uno spacciatore senza scrupoli costringe Marion ad umiliarsi con un’altra donna in un gioco erotico estremo sadico e perverso. Sullo sfondo la droga televisiva che la sfortunata Sara si inietta nelle pupille, dannosa e nociva come quella che si sparano in vena il figlio ed i suoi amici. Più che i soliti adolescenti allo sbando colpisce la figura di Sara che, passo dopo passo, precipita nel baratro della follia sotto l’effetto dei farmaci anoressizzanti. Da incorniciare la scena che culmina con Sara, ridotta uno straccio che si allucina mentre è ospite in televisione del suo programma preferito con indosso il suo tanto amato vestito rosso. La pellicola suddivisa in tre sezioni (Summer, Fall e Winter) si avvale di una splendida colonna sonora composta da Clint Mansell. Una nomination Oscar 2001. Tratto dal romanzo di Hubert Selby.

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