Ignazio Senatore intervista Andrea Renzi

17 Gennaio 2021 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Andrea Renzi
Senatore giornalista
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A trent’anni da “Morte di un matematico napoletano” di Mario Martone e a venti da “L’uomo in più” affascinati dalla sorprendente sceneggiatura d’esordio di un giovane napoletano, siamo riusciti con Teatri Uniti a riunire buona parte del team creativo che accompagnò l’opera prima di Paolo Sorrentino”. Parola di Angelo Curti, storico produttore, anima di Teatro Uniti.

Il regista esordiente di cui parla è Marco Chiappetta, che ha diretto il film “Santa Lucia”, prodotto appunto da Teatri Uniti e dalla e RiverStudio di Maurizio Fiume..

Con Curti della nuova avventura fanno parte tante anime dei movimenti teatrali fondato da Toni Servillo, Mario Martone e Antonio Neiwiller e che ha caratterizzato la vita culturale e artistica partenopea e nazionale degli anni Ottanta. Uno di loro è l’attore Andrea Renzi, coprotagonista del film insieme con Renato Carpentieri.

Sono stato molto felice di lavorare di nuovo al fianco di Renato Carpentieri. Abbiamo parecchi trascorsi in comune, teatrali e cinematografici, che ci rende compagni di viaggio e  fratelli teatrali. Tra l’altro, mi era già capitato di essere un suo parente nel film “I giocatori”, realizzato per la Rai”.

In “Santa Lucia”, infatti, Renzi interpreta Lorenzo, fratello di  Roberto, impersonato appunto da Carpentieri. Quest’ultimo è uno scrittore, ormai divenuto cieco, che dopo aver vissuto quarant’anni a Buenos Aires, in occasione della morte della madre, ritorna a Napoli. Il suo sarà un viaggio nella memoria nei luoghi della sua giovinezza e sarà l’occasione per prendere contatto con dei ricordi d’infanzia rimossi e per comprendere i reali motivi che l’hanno spinto a volare un tempo oltreoceano.

Nel corso del film, prosegue Renzi, io e mio fratello ritroviamo la confidenza di un tempo, gli faccio da guida e lo porto nei luoghi dove sono accadute delle cose durante la nostra infanzia. Questo viaggio nella memoria si apre poi sempre su un piano fantastico e più profondo che riguarda la relazione tra noi due. Il film, come recita il titolo, ruota intorno alla casa di famiglia dei due protagonisti nel quartiere Santa Lucia e il Pallonetto, dove sono cresciuti. “Il  mio personaggio, anche se è un musicista mancato, ha una sorta di leggerezza ma dalle osservazioni che fa, apparentemente superficiali, ma che invece hanno una luce di saggezza, un’intelligenza che viene da lontano. Lorenzo è solare e il regista mi ha chiesto di avere un sorriso e una luce negli occhi per tutto il film. Un personaggio, il mio, che fa da contrappunto alla mestizia di Roberto, uno scrittore realizzato ma molto diverso dal fratello.

Tornando al gruppo vincente di Teatri Uniti, la storia è arricchita non solo dalla presenza dei due straordinari protagonisti, ma anche dal supporto di Giò Giò Franchini, in fase di montaggio, Lino Fiorito per le scene, Daghi Rondanini per il suono, Giovanna Napolitano per i costumi, Antonio Grambone per la fotografia e Costanza Boccardi per il casting. Tra gli altri interpeti spiccano Bianca Maria D’Amato, Antonia Marrone, Edoardo Sorgente, Alfredo Ciruzzi e i bambini Giuseppe Festinese, Manuel Carolla e Suami Puglia.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 17-1-2021

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