Semina il vento di Danilo Caputo – Italia – 2020

7 Novembre 2021 | Di Ignazio Senatore

“La mia regola è sempre la stessa: piccoli uomini che hanno grandi avventure”, affermava un tempo Rodolfo Sonego. Danilo Caputo sembra aderire a questo modello narrativo e nel suo film ci mostra Nica (Yle Vianello), giovane studentessa di agronomia, che ritorna dopo tre anni nel suo paese nel tarantino. Scopre che l’uliveto di famiglia e quelli dei terreni attigui sono infestati da parassiti e che tutti i contadini vogliono abbattere gli ulivi per ricevere i soldi dallo Stato. Indomita, è l’unica che si batte per salvare gli alberi secolari, patrimonio ambientale e culturale del luogo, ma scopre che…

Il regista tarantino, al secondo film, dirige, con taglio neorealistico, un film coraggioso e “necessario” che fa luce sulle speculazioni economiche che hanno devastato irrimediabilmente l’ambiente da Nord a Sud. Caputo non s’affida ad attori noti e compone un affresco duro, ma sincero, che mostra come la miseria offusca la mente e il cuore di chi non ha più niente e, pur di campare, è disposta a vendere l’anima al diavolo.

Recensione pubblicata su Segnocinema N. 231 – settembre- ottobre  2021

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