Servillo, Golino e D’Amore, tris d’assi ai Nastri d’argento

7 Luglio 2020 | Di Ignazio Senatore
Servillo, Golino e D’Amore, tris d’assi ai Nastri d’argento
Senatore giornalista
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Dopo il meritatissimo Nastro d‘argento alla carriera per Tony Servillo e grazie alle sette nomination raccolte da“Il sindaco del Rione Sanità” di Mario Martone, ci si aspettava, come negli anni precedenti, una pioggia di riconoscimenti per gli artisti partenopei. Fortuna che Valeria Golino e Marco D’Amore hanno ammorbidito le delusioni per i premi attribuiti quest’anno dalla giuria del sindacato dei giornalisti cinematografici. Valeria Golino, infatti, è stata premiata come miglior attrice protagonista per “Tutto il mio folle amore” di Gabriele Salvatores e per “Ritratto di una giovane in fiamme” di Celine Sciamma. Due magnifiche prove attoriali, quelle dell’attrice napoletane, impulsiva e passionale nella pellicola di Salvatores e all’opposto, fredda e controllata in quella della regista francese. Un’altra lieta sorpresa è stato il premio come miglior regista esordiente a Marco D’Amore per il suo “L’immortale, film in lizza anche per miglior montaggio e sonoro, ambientato tra Napoli e la Lettonia. A tener banco in questa edizione dei Nastri sono stati “Pinocchio” di Matteo Garrone vincitore di sei premi e “Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo. cinque che hanno lasciato a bocca asciutta i tanti artisti napoletani in lizza per gli ambiti riconoscimenti. Pietro Marcello con “Martin Eden”, in lizza per miglior sceneggiatura, scenografia, sonoro e costumi, non ha ricevuto nessun premio. Un solo premio per “Tutto il mio folle amore” di Salvatores, nonostante le diverse nomination. Ancora più incomprensibile la scelta di non premiare “Il sindaco del Rione Sanità” di Mario Martone, per il quale erano in lizza Francesco Di Leva (miglior attore protagonista) e Massimiliano Gallo e Roberto De Francesco (migliori attori non protagonisti)e in gara come miglior sceneggiatura, montaggio e sonoro e canzone originale. Carlo Buccirosso per “5 è il numero perfetto” di Igort avrebbe meritato certamente la statuetta al pari di Serena Rossi e Giampaolo Morelli, interpreti di “7 ore per farti innamorare” in corsa come miglior attore e attrice di commedia. Nessun premio infine, anche per “Il ladro di giorni” di Guido Lombardi, in lizza come miglior canzone e fotografia.

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno – 7-7-2020

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