Stasera ho vinto anch’io (The set up) di Robert Wise – USA – 1949 – Durata: 72’ – B/N

6 Agosto 2022 | Di Ignazio Senatore
Stasera ho vinto anch’io (The set up) di Robert Wise – USA – 1949 – Durata: 72’ – B/N
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il trentacinquenne Bill Stocker (Robert Ryan), vive con la moglie Julie (Audrey Totter) in un piccolo appartamento. Lei prova a convincerlo ad appendere i guantoni al chiodo, ma lui le confida che sogna di vincere l’incontro con il giovane Tiger Nelson (Hal Baylor), così da puntare, nel match successivo ad una borsa migliore che gli garantirebbe di mettere dei soldi da parte. Dick (George Tobias), il suo manager, però si è già accordato con Danny (Edwin Max), braccio destro di Sullivan (Alan Baxter), uno dei boss che regola le scommesse clandestine, perché vada al tappeto dopo la terza ripresa. Red (Percy Helton), il suo allenatore, vorrebbe informare Stocker della combine, ma Dick lo blocca, convinto che perderà egualmente l’incontro. C’è il pubblico delle grandi occasioni e le puntate sono alte. L’incontro è equilibrato ed i due pugili non si scambiano di certo carezze.

In questa pellicola asciutta, Wise punta il dito su quel losco e marcio sottobosco malavitoso che la fa da padrone fuori e dentro il ring e che, addomesticando i matches, determina a tavolino le cadute ed i trionfi dei pugili. A differenza degli altri film sulla boxe, Wise inserisce diverse novità. Sin dalle prime battute, evitando i soliti cliché trionfalistici che ammantano i boxeur, li mostra mentre insieme, solidarizzano ed in attesa del match, si confidano in uno spoglio e squallido stanzone, sogni e preoccupazioni. Nessuno di loro prende in giro l’avversario con il quale dopo poco incrocerà i guantoni, né lo provoca o fa lo spaccone. Sconfitti, forse, già dentro se stessi, si scambiano consigli, si augurano, sportivamente e cavallerescamente, buona fortuna, (forse) perché dentro di loro sanno che anche se vinceranno l’incontro, resteranno dei perdenti. L’altra particolarità della pellicola è nella scelta di Wise di mostrare (quasi per intero) l’incontro tra Stocker e Tiger Nelson e questa sua scelta, insolita ed originale, paga nei termini del coinvolgimento emotivo del pubblico che, fino alla fine, non sa se Stocker scenderà o meno a patti con Dick ed i suoi truffaldini scommettitori. Per amplificare il tocco amaro e realistico della vicenda, il regista mostra spesso le reazioni degli spettatori che assistono al match e riprende i loro volti deformati dalla rabbia mentre si rivolgono ai pugili sul ring e gli urlano a squarciagola “Ammazzalo!” Il titolo fa riferimento ad un commento di Julia che, dopo aver visto Stocker, pestato a sangue dagli scagnozzi di Sullivan, che gli hanno fracassato le mani per non farlo combattere più, dopo aver saputo che aveva vinto l’incontro con Tiger Nelson, gli sussurra: “Stasera ho vinto anch’io”.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e sport” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il campione recita”, edito da Absolutely Free.

 

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