Strange days di Katryn Bigelow – 1995

9 Agosto 2015 | Di Ignazio Senatore

Lenny Nero (Ralph Fiennes) è un ex poliziotto che sbarca il lunario spacciando clips di contrabbando al mercato nero. Grazie a una speciale cuffia chiunque può rivivere in prima persona la scena di un furto, di uno scippo, di una bollente scena di sesso e di qualsiasi altro evento violento accaduto nella vita reale. A un potenziale acquirente, per convincerlo a provare una delle sue clips, Lenny sussurra sottovoce: “è vita reale, è un pezzo di vita di qualcuno, puro e integrale, dritto dalla corteccia cerebrale. Sei lì, lo stai facendo, lo stai vedendo, lo stai sentendo, lo stai provando…Qualunque cosa tu voglia, qualunque cosa tu voglia essere… è roba proibita, come piombare in un negozio di liquori con una 357 Magnum. Sentire l’adrenalina che ti pompa nelle vene… Posso procurarti quello che vuoi, qualunque cosa. Io sono il tuo confessore, il tuo strizzacervelli, io sono il tuo collegamento diretto alla centralità dell’anima. Io sono l’uomo magico, il Babbo Natale del subconscio”. Lenny è ancora innamorato di Faith (Juliette Lewis), una cantante emergente, ma lei scarrozza da tempo per la città in compagnia del suo cinico manager (Michael Wincoft). La città ribolle di tensione e Jeriko One (Glenn Plummer), un rapper coloured che si scaglia contro la corruzione del potere, viene misteriosamente ucciso. Lenny non ha tanti amici e può fidarsi solo di Cornette Mason (Angela Bassett), un’atletica guardia del corpo, e di Max Peltier (Tom Sizemore), un giovane ex poliziotto in pensione. Lenny riceve alcune clips da un misterioso elettromaniaco che filma gli efferati omicidi che compie. In un vorticoso finale si scopre che Max faceva il doppio gioco e dopo aver lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue, voleva incastrare Lenny.

La regista ambienta la vicenda la notte di Capodanno del 1999 e priva Los Angeles del minimo raggio di sole. In una atmosfera notturna, squarciata solo dalle luci intermittenti dei neon, si muovono una serie di disperati che cercano di tirare avanti, sparandosi nel cervello le clips, la nuova droga di fine millennio. Bigelow mette troppa carne al fuoco e mescola azione, thriller e fantascienza, pescando a piene mani nel linguaggio dei videoclip. In questo film tutto sembra spudoratamente finto e costruito a tavolino, e la regista, non sapendo come chiudere la vicenda, costruisce un lieto fine dove i poliziotti responsabili del vile assassino di Jeriko One sono arrestati dall’unico funzionario di polizia onesto e incorruttibile che c’è in circolazione. Le scene delle clips di Lenny dovrebbero far scoppiare le coronarie, ma non mozzano il fiato e sembrano pezzi di repertorio. Il film merita però la visione almeno per una scena. Un DJ è inchiodato su una sedia a rotelle a seguito della mutilazione degli arti inferiori. Lenny è un suo vecchio amico e grazie ad una clip che gli lascia in regalo gli fa rivivere un’esperienza ormai sepolta da tempo nella sua memoria; correre sulla spiaggia e lasciarsi bagnare i piedi dalle onde del mare. Da un soggetto di James Cameron.

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