Surviving Picasso di James Ivory – USA – 1996 – Durata: 125’

19 Aprile 2024 | Di Ignazio Senatore

Dopo la liberazione di Parigi, il sessantenne Pablo Picasso, artista di fama mondiale, continua a dipingere e a sedurre giovani pittrici attratte dalla sua notorietà.

Dopo aver sposato Olga (Jane Lapotaire), ex ballerina russa, madre dello squinternato Paolo, cadono nella sue rete  seduttiva la tenera Marie-Thérèse (Susannah Harker), la sensuale Dora (Julianne Moore) e la vitale Genevieve (Allegra Di Capegna) aspirante attrice.

Da queste donne, eccezione fatta per Dora, Picasso avrà uno o più figli e dedicherà loro alcuni dei suoi dipinti più rappresentativi. Eccentrico e bizzarro, Picasso anni dopo s’iscrive al Partito Comunista, continua a spostarsi tra Parigi e la Provenza e a correre dietro le sottane.

Stanca delle sue scappatelle, Francoise (Natascha McElhone), la sua ultima fiamma, lo pianta e Picasso, senza troppi rimpianti, la rimpiazza con la giovane Jacqueline (Diane Venora).

Tratto dal libro Picasso: Creator and Destroyer di Arianna Stassinopoulos Huffington, il film si dipana a partire dal ’43 e copre quasi dieci anni di vita del pittore.

La vicenda si apre (non a caso?) con Picasso pronto a vendere ai tedeschi invasori i quadri firmati da Cezanne, Braque, Matisse ed il suo Chitarra, papillon e fruttiera, che custodisce gelosamente in uno caveau-bunker.

Con questo incipit (forse) Ivory vuole smascherare il geniale pittore spagnolo e, mostrando il suo lato oscuro, descriverlo soprattutto come un artista abile ed astuto, in grado di mercificare e trarre il massimo profitto economico dalla propria arte.

Più che svelare la nascita dei suoi quadri (una scena di breve durata lo mostra mentre dipinge Guernica), il regista inglese è più interessato alla sua vita privata e lo descrive, come un narciso megalomane che schiavizza chiunque gli sta intorno. 

Egoista, tiene al guinzaglio le sue donne, disposte a sottomettersi e ad obbedirgli, pur di accontentarsi delle briciole del suo amore.

In questo film un po’ decorativo, Ivory (Maurice, Mr e Mrs Bridge, Camera con vista, Quel cheresta del giorno…) ricostruisce fedelmente l’ambiente del tempo e utilizza la voce off di Françoise che fa da collante alla vicenda.

 

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