Ben Cronin (Jesse Bradford) giovane nuotatore dalle belle speranze del college ama Amy (Shiri Appleby) una ragazzina dolce ed affettuosa. Ben è su di giri perché nella piccola cittadina di Westchester giungeranno per esaminarlo ed offrirgli un’allettante borsa di studio gli osservatori dell’università di Stanford, Madison (Erika Christensen) una ragazza fin troppo sveglia e volitiva lo strega con il proprio fascino e Ben, impigliato nella sua rete seduttiva, si concede una fugace avventura che si trasforma, ben presto in un incubo. Madison non si da pace per non aver fatto centro nel suo cuore ed inizia a ronzargli pericolosamente intorno. In più occasioni Ben cerca di ricondurla alla ragione ma lei non può tollerare di vivere lontano da lui ed affina, giorno dopo giorno, la sua implacabile vendetta. Nel finale grazie all’aiuto di Christopher (James Debello) il fratello ritardato di Madison, Ben riesce a salvare la vita di Amy, caduta nelle grinfie della sua persecutrice.
Thriller girato troppo in punta di piedi che fa sfacciatamente il verso al più noto Attrazione fatale e strizza l’occhio un pubblico di teen-ager. Polson cerca di rendere più ruvida la storia inserendo un misterioso incidente accorso all’ex fidanzato di Madison, ridotto a vivere in uno stato vegetativo, e regalando a Ben un passato di spacciatore ed un paio di anni trascorsi in un riformatorio. Nonostante gli sforzi la confezione resta patinata e la trama troppo prevedibile e scontata. Madison è descritta come un’adolescente instabile, fragile ed indifesa che, dietro la rigida corazza caratteriale, appare incapace di tollerare distacchi ed abbandoni. Per raggiungere il proprio scopo, travolge ogni ostacolo che incontra sulla propria strada e, dopo aver eliminato Josh, uno degli amici di Ben, investe Amy e successivamente tenta di ucciderla, affogandola in piscina. Il regista la descrive come una ragazza sola, priva d’affetti e senza un nucleo familiare che la sorregge ma nonostante provi a metterla sotto una luce sinistra non le dona lo sguardo luciferino e quel pizzico di cattiveria necessaria per trasformarla in una creatura maledetta. Ottima la fotografia di Gilles Nuttgens.
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