Margherita (Stefania Sandrelli) è una cantante libera, esuberante ed indipendente. A seguito di un intervento alle corde vocali ed, ormai sulla via del declino, è costretta a guardarsi dentro. Sarà l’occasione per incontrare nuovamente sua figlia Chiara (Teresa Saponangelo), una logopedista che da Napoli, sua città d’origine, si è trasferita, da alcuni anni a Roma. Sebbene legate da un affetto profondo, tra le due donne (troppo diverse tra loro) scatteranno tensioni ed incomprensioni. Ma sarà al piccola Lucia, figlia di Chiara, ad offrire loro il varco per farle sentire più vicine che in passato. Opera prima della regista, presentata nella Sezione “Orizzonti” dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia e prodotto dalla Sacher di Nanni Moretti (che compare in un piccolissimo cameo). Santella non cade nell’errore di molti esordienti di voler filmare un’opera eccessivamente “colta” ed autoriale e confeziona una melò soft, tutto declinato al femminile. La regista ambienta il film in una Napoli non da cartolina ma caotica ed estroversa. Il titolo del film è un chiaro riferimento alla canzone composta a Napoli da Sergio Endrigo ed interpretata con successo da Dino.
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