Testimone d’accusa di Billy Wilder – USA – 1957

21 Gennaio 2025 | Di Ignazio Senatore
Testimone d’accusa di Billy Wilder – USA – 1957
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il testardo e burbero Sir Wilfrid Robarts (Charles Laughton), noto avvocato penalista, è reduce da un infarto e da una degenza di alcune settimane, Deve vedersela, però, con la vigile e attenta infermiera Miss Plimsoll (Elas Lanchester), che gli sottrae sigari e alcol e lo insegue tutto il giorno per somministrargli le medicine

Nonostante le precarie condizioni fisiche, Sir Robarts accetta l’incarico di difendere Leonard Vole (Tyrone Power), accusato dell’omicidio di Emily French, una ricca vedova.

Le prove contro l’imputato sembrano schiaccianti, anche perché si scopre che la vittima, qualche giorno prima di essere uccisa, aveva cambiato il testamento a favore di Vole, nominandolo unico erede.

Inoltre, la domestica della French, in aula, dichiara di essere certa che l’imputato era a casa della vittima nel giorno e nell’ora del delitto.

Una giacca di Vole, sporca di sangue, e altri indizi, lasciano supporre che Sir Robarts non abbia argomenti validi per convincere la giura dell’innocenza del suo assistito.

L’unica arma che avrebbe a disposizione è la testimonianza di Cristina Helm (Marlene Dietrich), che giura che all’ora del delitto, Leonard era con lei, ma, essendo la moglie di Vole, la sua testimonianza non avrebbe valore.

A sorpresa, l’accusa chiama a deporre proprio Cristina che, dopo aver ammesso di aver sposato Vole, solo per fuggire dalla Germania, dichiara di aver già contratto un precedente matrimonio con un altro uomo e che, legalmente, non è da considerarsi la moglie dell’imputato.

Inoltre, afferma che Leonard è rientrato a casa mezz’ora dopo il delitto e che lui stesso le aveva confessato di aver ucciso la vittima.

Sir Robarts, incredulo, sta per gettare la spugna, ma è contattato da una donna misteriosa che gli chiede di raggiungerlo alla stazione perché, in cambio di una discreta somma di denaro, gli fornirebbe delle lettere scottanti che inchioderebbero la Helm.

Sir Wilfrid Robarts la incontra, legge le lettere e, in aula, chiama a deporre Cristina. Grazie al contenuto di una lettera, svela che la precedente testimonianza della donna era falsa perché lei, innamorata di un certo Max, non vedeva l’ora di sbarazzarsi di Vole e andare a vivere con l’amante. Vole è così giudicato innocente.

Grazie al contenuto di una lettera, svela che la precedente testimonianza della donna era falsa perché lei, innamorata di un certo Max, non vedeva l’ora di sbarazzarsi di Vole e andare a vivere con l’amante. Vole è così giudicato innocente.

Sul finale da brividi, Cristina rivela a Sir Robarts di essere la misteriosa donna che aveva incontrato alla stazione e che, per salvare Leonard, aveva scritto di suo pugno quelle lettere e finto di avere un amante.

Non potendo deporre in favore del marito colpevole, aveva preferito testimoniargli contro, certa che apparendo agli occhi della giuria, una donna spregevole e di poco conto, lo avrebbe così salvato. 

Un attimo dopo, Vole entra in aula con la nuova amante. Cristina, ferita nell’orgoglio, lo uccide e Sir Robarts prenderà la sua difesa.

In questo giallo di gran classe, tratto da un racconto di Agata Christie, sin dalle prime battute, Billy Wilder (La fiamma del peccato, Giorni perduti, Viale del tramonto, Quando la moglie è in vacanza, Gli uomini preferiscono le bionde, Baciami, stupido, Prima pagina…), tiene incollato lo spettatore allo schermo e, mescola con maestria, humour e copi di scena, fino a impaginare un finale fulminante e inatteso, che resta impresso nella memoria degli spettatori.

Sir Robarts è descritto come un avvocato flemmatico, ma capriccioso come un bambino, al punto che fa dannare la povera Miss Plimsoll.

Acuto, sul finale, anche dopo aver vinto la causa, non è del tutto convinto dell’innocenza del suo assistito e folgorato dall’amore di Cristina per il perfido Vole, decide poi di difenderla. Il film non ha eguali ed è (probabilmente) il più bel legal movie mai diretto.

 

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