E’ spiazzante il doc girato da Alessandro, figlio di Renzo, e nipote del grande Roberto. Più che un omaggio al nonno, padre del Neorealismo italiano, il regista, all’esordio, propone un viaggio tra i componenti di una famiglia scompaginata, quella dei Rossellini, frutto dei tre matrimoni del regista di “Roma città aperta” e “Paisà”. Come è noto dal primo nacquero due figli, da quello con la Bergman tre e uno da quello con Sonali con l’aggiunta di Gil, un figlio adottato, morto poi per un’insidiosa malattia. Con coraggio, Alessandro accenna al proprio passato di tossicomane e lascia sfilare i parenti tutti; da Isotta Ingrid, la sorella gemella di Isabella a Robin, nato anche lui dalla relazione con la Bergman, che vive ha scelto di vivere da solo nella loro isoletta svedese. Poche le interviste che ritraggono il nonno Roberto, un paio le scene tratte dai suoi film, diverse le foto e le immagini di repertorio. Non mancano le polemiche (su tutte quelle scatenate da un doc di Isabella sul padre) frutte anche del peso di essere figli di un patriarca famoso, ma troppo ingombrante.
Recensione pubblicata su Segnocinema N. 231 – settembre- ottobre 2021
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