Dessie Curley (Colm Meaney), imbianchino, vive a Barrytown, piccolo sobborgo di Dublino, con la moglie Kaye (Ruth McCabe), casalinga, e i suoi cinque figli.
La primogenita, Sharon (Tina Kellegher), ventenne, commessa in un supermercato, annuncia ai genitori che è incinta ma, non avendo il coraggio di rivelare loro che il padre della bambina è George Burgess (Pat Laffan), un anziano vicino di casa, con il quale ha fatto l’amore quando era mezza sbronza, s’inventa che il padre è un misterioso marinaio spagnolo, conosciuto una sera e ormai salpato per lidi lontani.
Dopo l’iniziale sconcerto, i genitori non si strappano i capelli, non urlano, non strepitano, non la cacciano di casa, ma la difendano a spada tratta dalle battute salaci di amici e vicini di casa e non le fanno mancare affetto e calore.
Ma George, corroso dai sensi di colpa, esce allo scoperto e vuole a tutti i costi riparare al torto.
Lo scandalo dilaga, i Curley fanno quadrato intorno a Sharon che, dopo aver depistato tutti e, raccontato a destra e a manca, diverse bugie, partorirà una bella bambina alla quale provocatoriamente dà il nome di Georgina.
Dopo le esperienze americane, Frears (My beautiful laundrette, Le relazioni pericolose, Rischiose abitudini, Eroe per caso, Mary Reilly, Tamara Drewe – Tradimenti all’inglese, Philomena, Florence…) traspone sullo schermo il romanzo omonimo di Roddy Doyle e gira questo film a basso budget per la BBC, destinato originariamente per la televisione.
Il regista di Leicster ambienta la vicenda in un quartiere (immaginario) di Dublino e ci offre uno sferzante ed ironico spaccato di una famiglia proletaria irlandese.
Invece di attraversare il dramma di una ragazza violentata da un vecchio sporcaccione, il regista sceglie i toni della commedia graffiante e mostra due genitori affettuosi e coraggiosi che, quando scoprono che la figlia è incinta, non danno peso ai velenosi pettegolezzi, ma scelgono di starle accanto per offrirle tutto il loro sostegno emotivo.
Invece di raccontare una storia declinata al femminile, Frears lascia (stranamente) sullo sfondo il rapporto tra madre e figlia e mostra il sanguigno Dessie letteralmente travolto dalla gravidanza della figlia.
Il titolo rimanda ad un’espressione gergale che in inglese significa “marmocchio”.
Per un approfondimento sul tema si rimanda la volume “Fermi tutti sono incinta” di Ignazio Senatore, edito da Falsopiano
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