Tic code di Gary Winick – USA – 1998 – Durata 91’

4 Marzo 2021 | Di Ignazio Senatore
Tic code  di Gary Winick –  USA – 1998 – Durata 91’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il dodicenne Miles (Chris Marquette) è considerato già un pianista jazz di talento ma la sua carriera di musicista è a rischio per i tic che lo sommergono continuamente. Il padre Michael (James Mc Caffrey), valente musicista, l’ha abbandonato perché si vergognava di lui e l’unica a dargli conforto è la madre Laura (Polly Draper). Il ragazzino è notato da Tyrone (Gregory Hines), un valente sassofonista, affetto come lui da la Sindrome di Gilles de La Tourette. Dopo qualche scintilla e qualche piccola incomprensione, Tyrone s’innamora di Laura e si prende cura di Miles, aiutandolo a convivere, brillantemente, con la malattia.

Dramma a lieto fine, diretto senza grandi sbavature. Michael ha un faccino tenero, Laura sembra una madre comprensiva ma troppo asfissiante e protettiva e quando l’ex marito le accenna telefonicamente di aver parlato ad uno psichiatra della malattia del figlio, lei, seccamente, gli risponde: “Dì allo strizzacervelli che non è un fatto psicologico. Non succede solo quando è nervoso. Succede quando è annoiato, quando è calmo, quando è eccitato per quello che c’è da mangiare. Le sole volte che non succede è quando dorme e suona il piano. Non facciamola tanto lunga con questa storia delle parolacce. Ha la sindrome di Tourette, ha qualche inibitore in meno nel cervello, ha qualche controllo in meno sulle reazioni. E allora? E’ anche un bambino incredibile.” Il film è un po’ tropo statico ed il regista propone con insistenza i tic che sommergono il piccolo protagonista e che, in alcuni momenti sono inarrestabili e gli impediscono di suonare. Non mancano però i momenti di sottile ironia; Danny è un ciccione che tiranneggia Miles per i suoi tic; per farlo desistere Tyrone (come recita il titolo originale del film) gli lascia credere che Miles è un agente segreto della CIA e che i tic fanno parte di un codice segreto. Per annunciare il sopraggiungere della crisi di Miles, il regista fa uso del classico bianco e nero.

 

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