Arrestato per aver tentato di trafugare La primavera di Botticelli, il noto truffatore Raoul La Spada (Mario Carotenuto), appena esce di galera, decide con Eva (Abbe Lane), la sua complice, di realizzare un altro colpo in grande stile ed invita Totò (Toto’ Scorcelletti), celebre copista, a Madrid per prendere spunto dalla Maya desnuda e la Maya vestita di Francisco Goya e realizzarne una terza; la Maya in camicia.
L’ultimo tassello del piano è quello che a sedurre il professor Francesco Montiel (Louis de Funès), massimo esperto di Goya, sarà la sensuale Eva, che lo convincerà a dichiarare originale l’opera che sarà poi rivenduta ad un’attempata collezionista.
Scorcelletti è un ingenuo ed, ignaro del disegno di La Spada, accetta di dipingere la Maya in camicia, a patto però che Eva gli faccia da modella e gli assicuri una notte d’amore.
Dopo una serie di colpi di scena, Montiel, vittima della rete seduttiva di Eva, ignaro anche lui della truffa, certifica che il quadro rinvenuto è opera di Goya.
La ricca signora è disposta a pagarlo duecento milioni e, poco prima che La Spada intaschi il denaro, Scorcelletti scopre di essere stato gabbato e, certo che la signora comprerebbe le diverse versioni del capolavoro del Goya, si presenta nella sua villa con altri dipinti; la Maya in pagliaccetto, in bikini, in mutande ed in reggiseno. Un finale divertente chiude la vicenda.
Il regista (Totò cerca casa, Guardie e ladri, Un americano a Roma, Totò diabolicus, Piedone lo sbirra, Febbre da cavallo…), campione della commedia all’italiana, dirige un film delizioso che, naturalmente, regge tutto sulle spalle del grande Totò.
La trama è leggerina, ma i colpi di scena e le risate non mancano. Totò è come sempre irresistibile, ma il navigato Steno, con sagacia, lascia che a far da spalla al “principe della risata”, ci sia un gruppo di attori collaudati (Carotenuto, Furia, De Funes) e la conturbante Lane nei panni della “femme fatale”, che il compito di far girare la testa agli uomini che le ronzano intorno.
L’idea delle diverse rivisitazioni della Maya desnuda è però travolgente ed è entrata a far parte dell’immaginario collettivo
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