Una storia senza nome di Roberto Andò – Italia – 2018

12 Ottobre 2019 | Di Ignazio Senatore

Palermo. Valeria (Micaela Ramazzotti), anonima segretaria, scrive nell’ombra romanzi e sceneggiature per l’amato Pes (Alessandro Gassman) che, impunemente, raccoglie, in sua vece, fama e denaro. Ma la trama dell’ultima sceneggiatura ruota intorno ad un dipinto di Caravaggio trafugato e svela un losco traffico tra gli alti poteri dello Stato e la mafia.

Andò, regista con i fiocchi, resta fedele alle sue ossessioni (la difficile distinzione tra  verità e finzione, la duplicità dell’anima umana, la denuncia politica-sociale).

A questi aggiunge il cinema nel cinema e mette in bocca a Kunzie (Jerzy Skolimowski) regista del film (nel film), la famosa riflessione di Gloria Swanson in “Viale del tramonto”: “Il cinema è morto quando il pubblico ha deciso di usare le orecchie, oltre agli occhi. Così hanno aperto le loro bocche voraci e vomitato parole, parole, parole.”

La trama in bilico tra giallo e psico-thriller dapprima intriga, ma poi si avvita su se stessa, diventando cervellotica e con delle soluzioni troppo rocambolesche. Renato Carpentieri giganteggia su un cast oleato alla perfezione.

Recensione pubblicata su Segno Cinema n 219 Settembre – Ottobre

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