Una vacanza del cactus di Mariano Laurenti – Italia – 1981- Durata 95’

1 Agosto 2024 | Di Ignazio Senatore
Una vacanza del cactus di Mariano Laurenti – Italia – 1981-  Durata 95’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il commendatore Giuseppe Zerboni (Enzo Cannavale), proprietario della Ditta “Zerboni & Basta”, organizza per i suoi dipendenti, una settimana a Rodi, in Grecia.

Fanno parte della compagnia Fedora (Gabriella Polesinanti), la moglie del commendatore, cieca come una talpa, l’affascinante Angela (Annamaria Rizzoli), Augusto (Bombolo) e il rag. Pistilli (Vincenzo Crocitti). Il Commendatore Zerboni, naturalmente, spera che in quel paradiso potrà, finalmente, sedurre Angela.

Per raggiungere lo scopo, si accorda con Augusto che, in cambio di una cospicua somma di denaro, deve distrarre e tenere occupata Fedora.

Augusto è, però, impegnato a fare la corte ad Amina (Xiomara Rodriguez), una bella cameriera locale che, finge di stare al gioco e lo getta, poi, nelle braccia di Katina (Franca Scagnetti), una cuoca anziana e a dir poco abbondante.

Dopo una cena tipica al ristorante e un salto alle slot-machine dell’hotel, Fedora, scambiandolo per il marito, va a letto con Augusto. Angela, intanto, è attratta da Bruno (Bruno Minniti), uno spiantato che finge di essere un sedicente sceicco arabo.

Zerboni prova a sedurre Angela che lo respinge e, innamorata di Bruno, si licenzia dalla ditta e resta sull’isola; il ragionier Pistilli fa coppia con la bella Amina e Augusto con Fedora. L’unico che rimane a bocca asciutta è proprio il povero commendatore.

Laurenti lascia che le bellezze paesaggistiche e monumentali di Rodi facciano da cornice a una farsa che punta a delle gag abbastanza prevedibili. Ancora una volta, infatti, uno script traballante propone, senza molta originalità, la bella di turno, oggetto di desiderio dei soliti maschietti assatanati di sesso.

Non mancano le scene trash con Crocitti affetto da aerofagia, l’immancabile doccia della Rizzoli, e il tormentone di Bombolo che vince le scommesse a testa e croce con Cannavale, utilizzando una moneta truccata.

A dare un pizzico di brio alla vicenda, è l’orba Gabriella Polesinanti, attrice reduce dall’ironico e tagliente Il disco volante di Tinto Brass, al fianco di Alberto Sordi, e con alle spalle già la commedia sexy La soldatessa alla visita militare di Nando Cicero.

Il titolo prende spunto da un cactus che Augusto deve portare sulla tomba dello zio Michele (Mario Brega), un truffatore che, sommerso dai debiti, per non finire in galera, ha lasciato credere a tutti di essere morto e, invece, vive a Rodi sotto il falso nome di Kemal.

Cannavale strappa qualche risata, ma è incarcerato nell’improbabile ruolo di chi deve sedurre la fredda e amimica Rizzoli.

 

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Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “La commedia sexy alla napoletana Enzo Cannavale, Vittorio Caprioli Carlo Giuffrè”, edito da Il Foglio Letterario – 2024

 

 

 

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