Valzer con Bashir di Ari Folman – Israele – 2008

19 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore

Ari Folman è ossessionato da un incubo costante; ventisei cani, feroci e famelici, attraversano di corsa  la città e ringhiano, sotto il suo appartamento, con il chiaro intento di sbranarlo. Deciso a comprenderne il significato si confida con un amico regista, con uno psichiatra di vecchia conoscenza e con i suoi ex commilitoni. Scopre che l’incubo affonda le origini a venti anni prima quando, durante i rastrellamenti dei campi profughi palestinesi, aveva abbattuto ventisei cani, per evitare che i loro latrati, svegliassero l’inerme popolazione. Ma il suo inconscio è ormai in subbuglio e riaffiorano nella sua mente le scene dell’agghiacciante massacro ad opera delle falangi cristiano-maronite nei campi palestinesi di Sabra e Shatila a Beirut, avvenuti con l’appoggio dell’esercito israeliano. 

Ricordate La storia del generale Custer, di Ombre rosse e di tanti altri western? Celebravano le gesta degli jankees e mostravano i pellirossa come un popolo di selvaggi, primitivi e sanguinari. Ci vollero gli Anni Settanta per ristabilire un pizzico di verità e per ricordare al mondo intero che gli indiani d’America furono spazzati via, dai propri territori, dalla furia colonizzatrice dei visi pallidi. Con questa palpitante “grafic novel d’animazione”, curata fin nei minimi particolari ed impreziosita da vertiginosi carrelli, Folman prova a riscrivere la storia e, coraggiosamente, si interroga sul massiccio e difensivo processo di rimozione che l’intero popolo israeliano ha messo in atto per cancellare dalla propria memoria i tanti massacri compiuti ai danni del popolo palestinese. Folman lascia il segno ed impagina un documentario vivo, toccante e pulsante.

Non mancano le strizzatine d’occhio adApocalipse now e le feroci accuse a Sharon, l’allora ministro della difesa israeliana, fomentatore di odio e criminale di guerra. Da proiettare obbligatoriamente in tutte le scuole della nostra Repubblica, assieme ai fulminanti Private di Saverio Costanzo eParadise now di Hany Abu-Assag, pellicole schierate (anche esse) dalla parte del popolo palestinese.

 Dalla Rivista Segno Cinema – N 159 – Settembre – Ottobre 2009

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