Ignazio Senatore intervista Carlo Verdone: “Troisi era un cavallo di razza”

18 Febbraio 2020 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Carlo Verdone: “Troisi era un cavallo di razza”
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“Si vive una volta sola”, l’ultimo film di Carlo Verdone, è stato presentato ieri al Vesuvio e poi al The Space, alla presenza del regista, dei co-protagonisti Rocco Papapelo e Anna Foglietta e dei produttori, Aurelio e Luigi De Laurentiis. Un connubio fortunato, quello che lega il grande comico romano ad Aurelio De Laurentiis, che ebbe inizio nel 2005 con il delizioso “Manuale d’amore”, per la regia di Giovanni Veronesi e che da allora, ha sfornato campioni d’incasso, premiati regolarmente ogni anno a Sorrento, in occasione delle Giornate del Cinema, con il prestigioso riconoscimento del “Biglietto d’oro”.

Soddisfatto De Laurentiis che ha dichiarato:

Tra me e Verdone, in questi anni c’è stato come un ping pong estenuante, conseguente al mio modo di essere “in fieri”. Per raggiungere il massimo mi mostravo spesso insoddisfatto. E questo mio atteggiamento, come una cartina di tornasole, ci ha permesso di non sbagliare un film da quando siamo assieme.”

E’ raggiante anche Carlo Verdone, uno dei registi più amati dal pubblico italiano.

“Si vive una volta sola”, segna la sua ventisettesima regia. Da dove nasce l’idea del film?

E’ nato da un germoglio, da un’idea di Giovanni Veronesi e l’abbiamo sviluppata poi insieme a Pasquale Plastino, lo storico sceneggiatore con il quale collaboro da anni.”

In “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” e in altri suoi film ha interpretato un personaggio  esperto di farmaci e di malattie. E’ nota la sua “competenza” in ambito medico, al punto che molti suoi colleghi, nella vita, reale, si rivolgono a lei per aver un suo parere “scientifico”. Con questo film sembra coronare un suo sogno; vestire finalmente i panni di un medico.

“Non direi che sia un mio sogno., ma è pur vero che nel film interpreto il professore Umberto Gastaldi,  un chirurgo che lavora assieme a due colleghi Rocco Papaleo e Max Tortora e a una strumentista, Anna Foglietta. Siamo affermati in campo professionale ma soli, fragili e frustrati nella vita privata. Come capita spesso in queste situazioni, ci facciano coraggio, stando insieme. Però l’amicizia poi si trasforma in goliardia, degenera, e a farne le spese è il povero Rocco. Poi ci sarà una svolta che cambierà i loro rapporti.

C’è chi dice che lei, frequentando sempre più il presidente De Laurentiis, sia diventato, come lui, molto superstizioso e che sia perseguitato, in maniera benevola, dal numero 22

E’ verissimo e le racconto questo episodio che mi è successo proprio mentre in questi giorni stiamo presentando il film, partendo dalle Marche e scendendo dall’Abruzzo fino a Napoli. Ero in una toilette del Multiplex “L’Arca Spoltore” di Pescara. Alzo gli occhi e vedo che c’è un ‘estintore sul quale c’era il numero 22. E ‘ stata per me la conferma che questo film andrà bene.”  

Era molto amico di Massimo Troisi, eppure, a differenza di Roberto Benigni, non ha mai recitato al suo fianco. Come mai non ha pensato ad un film con lui?

Massimo era un cavallo di razza e doveva correre da solo. Del resto, se si guarda con attenzione “Non ci resta che piangere” salta agli occhi che lui e Benigni, in qualche modo, si sono divisi i dialoghi e che hanno recitato insieme poche scene.”

E’ stato diretto da Paolo Sorrentino ne “La grande bellezza”, e anche grazie alla sua convincente interpretazione, il film ha vinto l’Oscar. Come sono stati i suoi rapporti con lui?

Paolo è un ottimo regista che ha le idee chiare ed ha un grande senso delle inquadrature. I rapporti con lui sono stati sul set perfetti, anche quando, essendo molto esigente, ha richiesto che la stessa scena fosse ripetuta sette o otto volte.

E’ noto il suo forte legame ed amore per Napoli, anche per i diversi attori partenopei che ha diretto nei suoi film. Come sta, secondo lei, cambiando la città negli anni?

Napoli è una città votata alla bellezza. A differenza di Roma, la trovo sempre più bella ogni volta che torno. Un esempio su tutti: la vostra metropolitana è stupenda e non è stata imbruttita, come è avvenuto nella capitale, dagli spray e da altri atti vandalici.”

Nel film la sua “spalla” è un travolgente Rocco Papaleo

Sono grato che abbia dichiarato che il suo ruolo è stato un regalo per lui e che Amedeo é il più bel personaggio che abbia mai interpretato.”

Anche Anna Foglietta l’ha riempito di complimenti e l’ha ringraziata per la sua generosità.

Mi ha detto che è sempre stata una mia fan ed ha visto tutti i suoi film e che fare un film con me è stato per lei come aver realizzato un sogno. E poi è noto, lei ha sangue napoletano, sua mamma è nata qui. Tra l’altro lei ha vinto un Nastro d’Argento recitando in napoletano in “Un giorno all’improvviso”.

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno 18.2.2020

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