Un sedicente psicomago attribuisce al Vesuvio una forza energetica che si espande intorno al vulcano; un sarto dirige un elegante atelier di moda maschile; una pittoresca astrologa-chiromante profetizza che la prossima eruzione avverrà tra quindici anni; delle donne, in dolce attesa, ricoverate nel reparto di ginecologia in un ospedale costruito recentemente a pochi chilometri dal Vesuvio. Le loro esistenze e quelle di altri concittadini sembrano scorrere felici nonostante, in caso di eruzione, l’area interessata sia quella a maggiore densità abitativa del pianeta. Giovanni Troilo non dirige un doc “militante”, né lancia un atto d’accusa contro l’inerzia dei politici nazionali e locali ma sembra voler “soltanto” mostrare, come il sottotitolo indica (“ovvero come hanno imparato a vivere in mezzo ai vulcani”) una paradossale rimozione collettiva. Piuttosto che toccare ferro, non resta che sperare che i politici si impegnino a garantire agli abitanti della zona vesuviana, in caso un’eventuale eruzione, un piano di evacuazione efficace.
Recensione pubblicata su Segnocinema- N.237- Settembre-ottobre 2022
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