Vite separate (Separate lives) di David Madden – USA – 1995 –Durata 98’

20 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Vite separate (Separate lives)  di David Madden – USA – 1995 –Durata 98’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Dopo il suicidio della moglie, l’ex poliziotto Tom Beckwith (James Belushi) si iscrive ad un corso tenuto dalla psicologa Lauren Porter (Linda Hamilton). La dottoressa soffre di amnesia ed avendo intuito che la propria mente sta vacillando chiede a Tom di sorvegliarla. Lauren è affetta da una doppia personalità e di notte, dopo aver assunto l’identità di Lena, donna libera e disinibita, frequenta un locale equivoco di proprietà del suo amante Keno Sykes (Mark Lindsay Chapman). Tom vorrebbe abbandonare l’incarico ma, innamoratosi della dottoressa, le fa da guardia del corpo e la cava da qualche impiccio di troppo. Sul finale Tom scopre che venti anni prima, Robert Porter (Drew Snyder) il padre di Lauren aveva ucciso la moglie, simulando il suo suicidio, e legato la figlia al suo segreto. Nel concitato finale Robert tenta di uccidere Lauren ma, dopo un corpo a corpo con Tom, precipita nel vuoto. Lauren accetta il consiglio di Ruth (Vera Miles) la sua materna collega e si ricovera in una clinica per malattie mentali e Tom ritorna a fare il poliziotto. 

Vite separate, giallo sfuocato, privo di tensione e di mordente, ambientato a Malibu in California. che ci regala la classica donna dalla doppia vita, equilibrata di giorno e dissipata e spregiudicata di notte. Per (quasi) tutta la durata del film Lauren non sospetta di essere affetta da doppia personalità e questa scoperta, rivelatale dal fido e protettivo Tom sembra non meravigliarla troppo, né gettarla nel totale sconforto. I personaggi sono incolori e poco credibili ed il film va salvato per una scena in apertura.; la dottoressa mostra ai suoi allievi, assiepati dietro uno specchio one-way, Darlene (Jackie Debatin) una giovane borderline dalla cui storia clinica emerge che si procurava dei tagli sul proprio corpo ed adottava con i maschi un comportamento fin troppo disinvolto. Nel corso dell’incontro la paziente, scaglia una sedia in direzione dello specchio one-way, lo frantuma in mille pezzi e, dopo aver aggredito la dottoressa, la minaccia con un frammento di vetro; Lauren le sussurra due parole e Darlene si scioglie come neve al sole, riacquista il controllo su se stessa ed abbandona i propositi battaglieri. Nel grigiore generale, va segnalata questa fiacca battuta che il padre di Lauren regala a sua figlia: “Siamo tutti un po’ strambi. E’ solo che alcuni riescono a tenerlo nascosto. Ecco perché Dio ha inventato gli psichiatri.”

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