Vittime delle angherie del padre (Pete Postlethwaite) tre giovani fratelli Eileen (Angela Walsh) Maisie (Lorraine Ashbourne) e Tony (Dean Williams) crescono in un clima di violenza e di terrore. Alla morte del loro odiato genitore si sposano e con la madre (Freda Dowie) rievocano alcuni momenti del loro tormentato passato. Il film, ambientato a Liverpool tra gli Anni Quaranta e gli Anni Cinquanta, è asciutto e geometrico ed, in maniera un po’ schematica, Davies contrappone alla madre dolce e comprensiva un padre spietato, violento ed anaffettivo che, sistematicamente, picchia Maise con una scopa e pesta più volte la moglie. Per tutto il film non placa la sua sete di violenza e solo quando è in fin di vita al figlio confessa:“Ho sbagliato, ragazzo”. La pellicola si apre con un illuminante dialogo; Eileen sta per sposarsi e rivolgendosi a Maisie le dice: “Vorrei che mio padre fosse qui”. Sua sorella la fulmina e le risponde :“Io no, era un bastardo.” Nonostante le violenze subite, di tanto in tanto la nostalgia per il vecchio genitore risale a galla ed i tre figli immaginano che nei momenti più significativi della loro vita sia al loro fianco.
In Voci lontane sempre presenti, fare da contro altare al clima cupo e di violenza che circola in casa, Davies ci mostra le giovani protagoniste che, in un affollato pub, cantano a squarciagola, felici delle ballate popolari inglesi. Il film fu realizzato in due momenti distinti; la prima parte Distant voices nel 1985 e la seconda Still livesdue anni dopo. Premiato con il Pardo d’oro al Festival di Locarno nel 1988.
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