Ignazio Senatore intervista Alex De la Iglesias

13 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
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Ad Alex de la Iglesaia sono bastati due film (La comunidad e Crimen perfecto) per entrare nel novero dei registi di culto, amati dalle nuove generazioni. L’instancabile regista spagnolo è già alle prese con il suo nuovo film: “Oxford crimes” un thriller nero e teso come una corda, tratto da un romanzo dello scrittore argentino Guglielmo Martinez.

Dove è ambientato il film?

La vicenda si svolge all’interno dell’università di Oxford che diverrà teatro di un delitto che sarà dipanato da un professore di logica matematica e da uno studente, improvvisati nelle veste di investigatori.”

Sei laureato in filosofia e mi sembra che nel film più che affondare nel genere vuoi mettere a confronto due concezioni del mondo; quella assertiva ed incrollabile dell’intraprendente studente e quella più dubitativa del vecchio maestro?

E’ così. Il giovane studente è un cartesiano; l’altro, il professore lo potremmo definire un seguace di Wittgenstein, filosofo che teorizzava il celebre motto: Di una cosa che non sai è meglio tacere.”

I tuoi film sono considerati cattivi e misogini.

Uno dei problemi della mia vita sono le donne. So di essere grasso, di non essere attraente e nei miei film metto la parte peggiore di me; sembro quindi violento, misogino, immaturo. Ma sto cercando di cambiare perché so di essere sbagliato. Gli spettatori che vedono i miei film sono sicuro che pensano; sono migliore di lui e nel mio ultimo film sto cercando di cambiare. So che è rischioso ma sono annoiato di me stesso. La mia cura? Sono i miei film.

Hai altri progetti in cantiere?

Penso da un po’ di tempo ad una sorta di favola caustica ed irridente intitolata “Pensando a Disney”. Il film narra di un uomo che ha un incidente con la propria auto e si va a schiantare contro una gigantesca statua di Cristo. Sarà proprio il braccio di Cristo, nell’atto di benedire che gli fracasserà l’auto. Da quel momento in poi l’uomo impazzisce e viene ricoverato in una clinica psichiatrica dove scopre di vedere un mondo gestito da un manipolo di potenti. Una frangia di ribelli scopre che il potere va in crisi se si cantano delle canzoncine di Disney. Per questo motivo decidono di riunirsi a Disneyworld, nella casetta di Biancaneve.” Non so se riuscirò a realizzarlo perché è un progetto ad alto budget. E’ Gli americani vogliono sempre girare i loro film con dell’humour piccante e non ti lasciano fare il film come lo hai in mente tu ed hanno definito questo progetto divertente ma troppo cattivo. Inizialmente mi hanno posto degli ostacoli, del tipo: “Un film non si può chiamare così perché altrimenti dovremmo pagare molti soldi alla Disney per l’utilizzazione del nome”. Credo che noi europei possiamo produrre dei film ad alti costi. Ho già parlato con dei produttori tedeschi, francesi ed italiani. Speriamo…

La trama del film ricorda “Essi vivono” di John Carpenter….

Per certi versi. Il film l’ho visto ma il taglio della mia pellicola è completamente diverso.”

E’ previsto un remake di Crimen perfecto”?

So, inoltre che la Fox ha comprato i diritti e Ben Stiller dovrebbe essere il protagonista della pellicola.”

Quali sono i tuoi rapporti con il cinema spagnolo?

Almodovar è la persona migliore che abbia mai incontrato e mantengo ancora i contatti con Berlanga e Rafael Azcona, con i quali ci vediamo spesso per delle cene.” 

Nelle tue precedenti interviste hai dichiarato che ti ispiri a Bunuel, Hitchcock e Polanski ma soprattutto a Marco Ferreri

I miei due film preferiti in assoluto sono, infatti, “Il cochecito” di Marco Ferreri ed “I soliti ignoti” di Monicelli ma l’attore che prediligo in assoluto è Totò. L’amore sviscerale che nutro verso di lui mi ha spinto in questi giorni ha girare per i quartieri più polari di Napoli per cercare le immagini di quei film. Le persone che fanno ridere sono le migliori del mondo. Non riesco a sopportare le persone che non pensano con ironia. Chi non pensa con ironia, non pensa.”

Un’ultima curiosità. Hai lavorato con la Cucinotta e l’hai fatta recitare da bionda. Perché?

A me piacciono le bionde. Lei è stata simpaticissima e quando le ho detto che, per copione, doveva interpretare una donna sempre stesa sul pavimento. Nei tre giorni di lavorazione, mentre giravamo ha letto un romanzo. In quel film doveva fare la parte di un’oca e di una donna stupida e l’ha resa benissimo.

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