Cattivi pensieri di Ugo Tognazzi – Italia – 1976

1 Gennaio 2024 | Di Ignazio Senatore

Milano. L’avvocato Mario Marani (Ugo Tognazzi), marito dell’affascinante Francesca (Edwige Fenech), deve partire per New York, ma l’aeroporto è chiuso, a causa della fitta nebbia, e lui è costretto a tornare nottetempo a casa.

Francesca dorme placidamente, ma Mario scopre che da un ripostiglio sbucano i piedi nudi di un uomo.

Certo di aver scoperto il presunto amante della moglie, chiude a chiave l’uomo e parte, di buon mattino con la consorte, per una battuta di caccia con gli amici, e raggiunge poi Torino e Cervinia. Mario è nervoso e distratto e si logora nell’immaginare chi potrebbe essere l’amante della moglie.

I suoi sospetti cadono prima su Jean Luc Retrosi (Luc Merenda), un focoso latin lover, poi su Lorenzo (Mircha Carven), un atletico maestro di sci, successivamente sull’avvocato Borderò (Orazio Orlando) e, infine, sul fratello Antonio (Paolo Bonacelli).

Al ritorno, scopre che il presunto amante della moglie non era altro che Duccio (Pietro Brambilla), giovanissimo ladro, figlio del portinaio (Piero Mazzarella) dello stabile, penetrato nella sua abitazione, all’insaputa di Francesca, per ammirare i suoi fucili da caccia.

Tognazzi, alla quarta regia, dirige quella che potrebbe essere definita una sorta di versione erotica de “Il magnifico cornuto”, che interpretò nel 1964. Se Pietrangeli non mostrava le fantasie erotiche che popolavano le fantasie del gelosissimo protagonista, in questo Tognazzi le libera e inserisce delle scene dove la Fenech compare senza veli in tutto il suo splendore.

Seppur sorretto in sede di sceneggiatura da Antonio Leonviola, Enzo Jannacci e Beppe Viola, non convince la scelta di Mario di vagare per l’Italia in attesa che la moglie possa tradirsi, né il suo ostinato silenzio dopo l’inattesa scoperta.

La Fenech ruba la scena ma Tognazzi si cala perfettamente nel ruolo di un uomo divorato da quello che Shakespeare definiva “il mostro dagli occhi verdi”.

Curiosità: per il ruolo di Francesca, Tognazzi aveva pensato a Ursula Andress che però rifiutò perché, a suoi dire, “non aveva mai letto un copione così brutto.”

 

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.

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