Ciak, made in Napoli

19 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Ciak, made in Napoli
Senatore giornalista
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Non si sono ancora spenti gli echi del successo planetario ottenuto da Paolo Sorrentino con La grande bellezza che Napoli sogna nuovamente di essere rappresentata nella notte degli Oscar. A regalarci questa ennesima emozione potrebbe essere Song ‘e Napule, dei Manetti Bros, pellicola già premiata con il Nastro d’argento per la migliore commedia dell’anno, interpretata da Giampaolo Morelli, Carlo Buccirosso e Peppe Servillo, inserita tra i film che potrebbero essere scelti per rappresentare l’Italia. Un bel riconoscimento per due registi che, pur non essendo napoletani, hanno saputo confezionare una divertente commedia che ruota intorno al pittoresco mondo dei neomelodici. Che Napoli si stia confermando un grande set cinematografico lo dimostra il numero di pellicole che si stanno girando in questi giorni in città.  E se Paolo Genovesi sta dirigendo, in pieno centro, Bisio, Pozzetto, Vanoni e Matano nella commedia Ma che bella sorpresa, Sergio Assisi è alle prese con gli ultimai ciak del suo atteso A Napoli non piove maiHa appena terminato le riprese Francesco Albanese, regista trentanovenne, ghost-writer di Siani, sceneggiatore non accreditato di Benvenuti al sud, La seconda volta non si scorda mai e de Il principe abusivo, all’esordio dietro la macchina da presa con il film Ci devo pensare, Il film low budget, prodotto da Alessandro Cannavale e da Rai Cinema, è interpretato da Stefano Sarcinelli, Mario Porfito, Mariano Bruno, Felicia del Prete e Alessandro Bolide, narra di un impiegato di un mobilificio che non si decide a sposare la sua fidanzata (Barbara Tabita). “Ho voluto portare Londra e Parigi all’ombra del Vesuvio, dichiara Albanese, e dirigere una commedia che fa un po’ il verso a pellicole come Quattro matrimoni ed un funerale e ad About man. L’idea del film? Mi è venuta qualche anno fa, quando una sera ero con la mia ragazza e lei mi ha buttato fuori casa.”

Il regista Lucio Fiorentino è, invece, alle prese con Fontanarosa, un film, dal taglio intimistico, ambientato anch’esso a Napoli, che ruota intorno a Giuliano (Alessandro Fontanarosa), ex puglie trentacinquenne, giovane promessa della boxe, costretto ad abbandonare il ring, a seguito di una frattura riportata ad una mano. Giuliano lavora in una pompa di benzina ma sogna di sfondare, un giorno, con la sua band. Un impresario musicale sembra credere in lui e nella sua band ma Giuliano si troverà di fronte ad un doloroso bivio; combattere nuovamente sul ring, pur rischiando di infortunarsi di nuovoalla mano e dire così addio per sempre alla carriera di musicista o rinunciare ai soldi che gli servirebbero per aiutare la sua amata Livia? Al fianco dei giovani protagonisti Massimiliano Gallo, Lello Serao e Cristina Donadio.

Ma Napoli, si sa, non sforna solo registi emergenti. Si sono, infatti, appena concluse le riprese di L’altro Adamo, un fantasy post-apocalittico, spruzzato da una vena macabra, diretto da Pasquale Squitieri, indimenticato regista de I guappi. Il protagonista, dichiara il regista, ama trascorrere il tempo libero davanti al suo computer. Un giorno mentre sta navigando, vede una donna bellissima, bionda, con gli occhi azzurri e mentre cerca di scoprire chi sia quella misteriosa ed affascinante creatura, si fa strada, quasi per gioco, in lui, l’idea di ucciderla. In questo continuo scivolamento tra reale e virtuale, le immagini diventano reali e lui verrà (forse) condannato per un delitto, commesso solo nella sua fantasia.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 20-9-2014

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