Collateral beauty di David Frankel – USA – 2016

28 Dicembre 2018 | Di Ignazio Senatore

New York. Howard Inlet (Will Smith), pubblicitario di successo, con i suoi amici Whit (Edward Norton), (Whit), Kate Winslet (Claire) e Michael Peña (Simon) fonda un’azienda che fa faville. Quando la figlioletta muore per un tumore al cervello, Howard cade in uno stato di profonda depressione. Dopo essersi isolato sempre più, abbandona il lavoro, si isola dai suoi soci ed affida i propri pensieri  a delle lettere che indirizza all’Amore, al Tempo e alla Morte. I suoi soci, sempre più preoccupati, per il futuro della loro azienda, assumono un investigatore privato, per acquisire la prova che Howard è inadatto a gestire la società, l’unico modo per poter vendere, essendo lui socio di maggioranza e contrario alla vendita.  Decidono allora di intervenire e di dar volto agli ipotetici destinatari delle lettere di Howard, assoldando due attrici Keira Knightley (Amy), Brigitte (Helen Mirren) ed un attore, Raffi (Jacob Latimore). Riusciranno, con questo espediente a scuotere Howard ed a farlo ritornare tra le braccia della moglie Madeleine (Naomie Harris)?

Frankel dirige un film ambizioso e lo tappezza con delle improbabili incursioni filosofiche che lambiscono i concetti di tempo, amore e morte. La trama è un po’ astratta e farraginosa ed il regista mescola volutamente le acque, al punto che lascia credere che Howard abbia perso completamente contatto con la realtà, fino a diventare folle, e che i suoi soci, fingendo di essere carichi di buoni sentimenti, di fatto, stiano tramando contro di lui. In questa pellicola che esplora il dramma di chi non riuscendo ad elaborare il lutto per la perdita di un proprio caro, ha perso ogni certezza e non è più in grado di riaffacciarsi alla vita, il regista costeggia il melodramma, senza puntare ai fazzoletti e sceglie i toni della commedia sentimentale, strizzando l’occhio ai grandi capolavori del passato diretti da Frank Capra. Will Smith è convincente ma il cast d’eccezione (Norton, Winslet, Mirren) è lasciato troppo ai margini della narrazione. Il titolo suggerisce come, nonostante lutti, tragedie ed avversità, ognuno di noi deve trovare dentro di sé la forza per trovare la bellezza collaterale nella vita.

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi