Compie 30 anni “Libera”, diretto da Corsicato, l’Almodovar napoletano

12 Aprile 2023 | Di Ignazio Senatore
Compie 30 anni “Libera”, diretto da Corsicato, l’Almodovar napoletano
Senatore giornalista
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“Uno sguardo originale e stravagante”, “la risposta italiana a Pedro Almodovar”; furono questi alcuni commenti con la quale la critica definì “Libera”, opera d’esordio nel 1993 dell’allora il giovane Pappi Corsicato, autore anche del soggetto e della sceneggiatura, compie quest’anno trentanni. Nato come un corto e divenuto poi un film, grazie all’inserimento di due storie, ambientato tra Secondigliano e il Centro Direzionale di Napoli, è diviso in tre episodi che prendono il nome della protagonista. Nel primo, Aurora (Iaia Forte) é sposata con un uomo ricco che la tradisce e fugge poi via con i soldi. Sul finale, Pistoletta (Ninni Bruschetta), l’ex di Aurora, la deruberà. Nel secondo Sebastiano (Ciro Piscopo), adolescente uscito dal riformatorio, ritorna dalla madre Carmela (Cristina Donadio), alla quale chiede notizie del padre. Lei glissa e racconta che era un impenitente latin lover e li aveva abbandonati per correre dietro a qualche sottana. Miriam prova a sedurre Sebastiano, ma lui ha puntato gli occhi su Vincenzo (Enzo Peluso), un ragazzo che ricambia le sue attenzioni. Un giorno Sebastiano trova, per caso, una vecchia foto che lo ritrae ancora bambino al fianco del padre e della madre. Comprende allora la sconcertante verità: Carmela è suo padre. Nel terzo, Libera (Iaia Forte), una giornalaia, decisa a denunciare il marito che la tradisce, lo filma mentre è a letto con l’amante. Per errore vende ad un cliente la videocassetta che aveva registrato e, ricevute altre richieste, comprende che può diventare ricca. Premiato con il David di Donatello e il Ciak d’oro come migliore opera prima, il lungometraggio, ironico e grottesco, sdoganò per il grande cinema l’universo dei neomelodici, affrontò lo spinoso tema dei trans e regalò il ritratto di tre donne sole, alla vana ricerca dell’amore. Tra i momenti cult don Arcangelo (Enzo Moscato) che canta una irriverente rivisitazione di “Angeli negri” di Fausto Leali. Tra i brani “Indifferentemente”, cantata da Sergio Bruni e “La notte” da Adamo.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno – 12.4-2023

 

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