Dalla terrazza (From the terrace) di Mark Robson – USA – 1960 – Durata 144’

21 Gennaio 2020 | Di Ignazio Senatore
Dalla terrazza (From the terrace)  di Mark Robson – USA – 1960 – Durata 144’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Reduce dalla seconda guerra mondiale, Alfred Eaton (Paul Newman) ritorna a casa; il padre Samuel (Leon Ames) e la madre Martha (Mirna Loy), dopo la morte di uno dei suoi figli per meningite, affoga il proprio dolore nell’alcol. Alfred è orgoglioso e vuole muovere i propri passi da solo e, dopo aver iniziato a lavorare in un’azienda che costruisce aeroplani, incontra Mary St. John (Joanne Woodward) e la sposa. Il figlio di un ricco magnate è inghiottito in un lago ghiacciato, ma Alfred lo salva ed il padre del piccolo, per riconoscenza, gli offre un posto di prestigio nella propria azienda. Alfred è sempre più assorbito nel lavoro e trascura la bella ed affascinante Mary che si consola tra le braccia di Jim Roper (Partick O’Neal) uno psichiatra latin-lover e senza scrupoli. In uno dei suoi giri d’affari Alfred incontra Natalie (Ina Balin), una ragazza dolce e senza grilli per la testa, e tra i due scatta l’amore. Ma Alfred non si separerebbe mai da Mary perché il presidente dell’azienda, un moralista bigotto, gli stroncherebbe la carriera. Alfred è ambizioso, diventa presidente ma proprio quando si avvera il suo sogno professionale, molla tutto e torna da Natalie.

Melodramma verboso e fiammeggiante, impaginato in maniera abbastanza statica, che punta sui guasti di una società corrotta, alla costante ricerca del successo e del denaro e che, nel finale, scade nel più bieco sentimentalismo. La vicenda ruota intorno alla figura di Alfred, il classico uomo che, pur di raggiungere ricchezza e potere, sacrifica affetti, amore e matrimonio. L’incontro con Natalie lo scioglie come neve al sole; Mary, dal suo canto, è descritta come una creatura algida, insensibile ed egoista che, trascurata dal marito, non si fa scrupoli di tradirlo. Spietata arrampicatrice sociale, dopo aver vissuto al suo fianco come un’estranea, ricompare sulla scena non appena Alfred diventa presidente della società. Newman e  Woodward sono come sempre sugli scudi ma su tutti troneggia Mirna Loy. Tratto da un romanzo di John O’ Hara.

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