E la chiamano estate di Paolo Franchi – Italia – 2012 – Durata 89′

10 Aprile 2020 | Di Ignazio Senatore

Dino (Jean-Marc Barr), anestista, ha da un anno una relazione con Anna (Isabella Ferrari), affascinante arredatrice. Lui la ama, ma non riesce ad avere dei rapporti sessuali con lei e scarica la propria frustazione, compulsivamente, con prostitute e scambisti. Ossessionato dall’idea di non rendere felice Anna, contatta i suoi precedenti fidanzati e chiede loro di vicariare, al suo posto, la sessualità che le nega.  Di fronte ai loro rifiuti, sempre più disperato, invita Anna a trovarsi un’amante. In un crescendo di angoscia e di depressione, non trovando altre vie d’uscita, Dino si lacera nel suo dolore fino al tragico epilogo.

Franchi, regista super contestato (e premiato) alla Festa di Roma, in questo film, grazie alla maestria di Cesare Accetta attraversato da un bianco accecante mischia i piani temporali, la veglia ed il sonno, la realtà e la finzione, Per tutto il film vediamo vagare Dino con lo sguardo perso nel vuoto, nella vana ricerca di chi possa appagare il piacere che lui non riesce a regalare alla sua amata. Non mancano scene “hard”, che però non sono gratuite e funzionali alla narrazione. Isabella Ferrari giustamente premiata alla Festa di Roma. Jean-Marc Barr, con la faccia perennemente afflitta e sconsolata, non guadagna la sufficienza.

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