Ignazio Senatore intervista Giuseppe M. Gaudino: Per amor vostro

26 Settembre 2015 | Di Ignazio Senatore
Ignazio Senatore intervista Giuseppe M. Gaudino: Per amor vostro
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C’è sempre più Napoli alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. E se Vincenzo Marra concorrerà nelle Giornate degli Autori ed Antonio Capuano sarà presente nella Settimana della Critica, Giuseppe M. Gaudino sarà ufficialmente in concorso con il suo Per amor vostro, per sfidare assieme agli altri “italiani” Marco Bellocchio, Luca Guadagnino e Piero Messina, maestri del cinema del calibro di Gitai, Egoyan, Sokurov, Kaufman e Hooper.

Per amor vostro, dichiara il regista, è un film che parte da lontano, dall’osservazione delle difficoltà di alcune insegnanti nel farsi intendere dai loro alunni. Mi aveva colpito la loro incapacità di trovare le parole giuste al momento giusto. Questo loro empasse comunicativo, nel corso della scrittura, è diventato altro e si è materializzato nel personaggio di Anna, interpretato da Valeria Golino, una donna generosa, ma ignava, che trascina la propria vita, dedicandosi completamente agli altri. Madre di un ragazzo quindicenne sordo, accollatasi anche il peso dei genitori anziani, Anna ha accettato di vivere in silenzio, senza mai ribellarsi, in nome della tranquillità familiare, al fianco del marito (Massimiliano Gallo) usuraio. Nel film, come in una eco, che sembrano allucinazioni, le rimbalzano delle frasi o irrompono dei sogni, ma ciononostante Anna non raccoglie i segnali che le sono intorno, non si ribella, non prende mai posizione. La chiave di svolta sarà per lei l’affrancarsi da un lavoro precario che le permetterà di liberarsi e riscattarsi.

Che sia un film pieno di fascino e di mistero lo si intuisce anche dalla originale e preziosa scelta stilistica del regista.

Anche se i sogni sono a colori, il film, prosegue Gaudino, è per l’ottanta per cento in bianco e nero e si colorerà solo dopo che ad Anna le sovviene un gesto che faceva da piccola e che le permetterà di non sentirsi più una nullità, una cosa di poco valore.” 

Girato tra Napoli e Pozzuoli, prodotto da I figli del Bronx di Gaetano Di Vaio e da Eskimo di Nando Formisano, si avvale in sede di montaggio del magico contributo del  Giò Giò Franchini e ad eccezione di Adriano Giannini, di un cast di attori partenopei; Rosaria De Cicco, Antonella Stefanucci, Salvatore Cantalupo, Eduardo Crò, Elisabetta Mirra e Simona Capozzi.

Articolo pubblicato su Il Corriere del Mezzogiorno- 30-7-2015

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