I giardini dell’Eden di Alessandro D’Alatri – Italia – 1998

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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In Galilea il piccolo Jeousha si prepara ad affrontare il Bar Mitzwah, tradizionale rito di passaggio nel mondo degli adulti. Accompagnato dalle famiglie del suo villaggio e dal cugino Johannan, si reca a Gerusalemme e nel tempio tiene testa agli anziani sacerdoti.

Dopo aver lavorato nella bottega del padre Joseph, alla sua morte, Jeousha (Kim Rossi Stuart), divenuto adulto, abbandona il villaggio e ritorna a Gerusalemme dove, anche grazie all’incontro con il ribelle e battagliero Boas (Rafik  Aboubzker), prende coscienza dell’oppressione del suo popolo, dominato e  reso schiavo dai Romani.

Divorato dalla spinta di conoscere se stesso, si aggrega ad una carovana che batte le piste del deserto e, dopo aver avuto ascoltato il proprio cuore, comprende che la sua missione deve essere quella di predicare l’amore tra la gente.

D’Alatri sceglie con questo film coraggioso di mostrare gli anni oscuri di Gesù, quelli di cui la Chiesa non parla e di cui si conosce ben poco.

Il suo sguardo è pudico e, senza puntare al kolossal o allo scandalo, mette in scena un Gesù non calligrafico e mistico, ma profondamente umano, divorato da dubbi ed incertezze.

L’ambientazione è suggestiva, i dialoghi non odorano di sacrestia e Kim Rossi Stuart, misurato e mai sopra le righe, non cede mai alla tentazione di vestire i panni di Jesus Christ Superstar. Nel cast Lorenzo Cherubini e Massimo Ghini.

Per l’intervista completa sulla cinematografia Alessandro D’Alatri, l’antologia della critica e della critica online del film si rimanda al volume di Ignazio Senatore: “Alessandro D’Alatri: il mio cinema” -Falsopiano Editore (2015)