Italian movies di Matteo Pellegrini – Italia – 2013

L’italiano Ben, il russo Mako, l’indiano Dilip, addetti alle pulizie in un grande studio televisivo. stufi di scope e ramazze, decidono, quasi per gioco, di prendere in prestito una videocamera per filmare il matrimonio di un amico. Quella sera si divertono, raggranellano anche un po’ di soldi e decidono di creare un’agenzia (l’Italian movies) per filmare i matrimoni etnici, utilizzando, negli orari notturni, le attrezzature degli studi televisivi. L’appetito vien mangiando ed i tre temerari decidono di offrire i loro servigi a quegli immigrati che desiderano raccontarsi e mandare i propri saluti ai familiari lontani. Un finale prevedibile ed un po’ liquoroso chiude la vicenda. 

All’esordio Matteo Pellegrini dirige una pellicola originale e divertente, venata, sin dalle prime sequenze, dalla secolare saggezza di Dilip che, nel corso della narrazione, snocciola, di tanto in tanto, delle insolite e gustose perle di saggezza: “Quando le scimmie cantano, anche le tigri vogliono ballare”, ”Il pesce trova sempre il mare”, ”Il pollo cieco trova il chicco.”, “Non sempre la foca si tuffa.” L’idea del film, nel complesso, è simpatica, Pellegrini sfiora anche con delicatezza gli annosi problemi che attanagliano gli immigrati ma il ritmo ristagna nella parte centrale e la vicenda si chiude con una prevedibile strizzata ai buoni sentimenti. Le scene degli immigrati che, pensando ai familiari lontani, aprono il loro cuore davanti la macchina da presa, ricordano, inoltre, fin troppo da vicino quelle de L’uomo delle stelle di tornatoriana memoria. Nel cast uno spaesato e sfuocato Filippo Timi.

Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 189- Sett-Ott -2014