La ballata dei lavavetri di Peter Del Monte – Italia – 1998

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Anni Ottanta. Janusz, sua moglie Helena, (Grazyna Wolszak) la figlia Justyna (Grazyna Wolszak) ed il figlio Rafal (Kim Rossi Stuart), giungono a Roma, con l’intento di proseguire per il Canada, e chiedono ospitalità a Pavel (Andrzej Grabowski), un loro concittadino che suggerisce loro di sbarcare il lunario lavando ai semafori il parabrezza delle auto e di impiegare Helena e Justyna come cameriere in casa di qualche famiglia benestante.

Janusz scompare all’improvviso e Zigmunt, segretamente innamorato di Helena, si dà all’alcool e, mentre vagabonda per la capitale, allucina il Papa che gli parla e lo rimprovera.

Rafal, giovane e introverso, è ingaggiato da Pavel ed entra a far parte di un giro di malavitosi. Ma il destino sta tessendo la sua tela e un finale sognante, di marca chagalliana,  ricco di speranza, chiude la vicenda.

Del Monte traspone il romanzo Il polacco lavatore di vetri di Edoardo Albinati, adattato liberamente con Sergio Bazzini e Dominik Wieczorkowski ed affronta il dramma degli immigrati polacchi giunti in Italia verso gli anni Ottanta.

Più che prediligere un taglio realistico e sociologico, compone un film delicato e sospeso, arricchito dalle visioni allucinatorie di Zigmunt che sogna di parlare con Papa Woytila, decritto come un severo ed inflessibile persecutore. 

Del Monte sceglie di far recitare i protagonisti della vicenda in polacco e non cede alla tentazione di raccontare una favola a lieto fine ma la disgregazione di una famiglia, giunta in Italia, con la speranza di un futuro migliore e che s scontra, invece, con la dura realtà di una città antropofaga e complessa come Roma.

Per l’intervista completa a Peter Del Monte, l’antologia della critica e della critica online del film si rimanda al volume di Ignazio Senatore: “Peter Del Monte Un regista controvento” -Falsopiano Editore (2017)