La cena di Ettore Scola – Italia -1998

31 Dicembre 2016 | Di Ignazio Senatore
La cena di Ettore Scola – Italia -1998
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Sposata da anni con Arturo, anziano e malato, Flora (Fanny Ardant) gestisce “Arturo al Portico”, elegante ristorante a Roma, coadiuvata da Duilio (Eros  Pagni) lo chef e Diomede (Riccardo  Garrone) il capocameriere. Di sera il solito via vai di clienti; il professor Pezzullo (Vittorio Gassman), maestro in pensione, un professore (Giancarlo  Giannini) con Cecilia (Marie  Gillain), la giovane studentessa innamorata di lui; Isabella (Stefania  Sandrelli) con la figlia Sabrina (Lea  Gramsdorff) che le svela che vuole diventare novizia in convento; Bricco (Adalberto Maria  Merli) e Menghini (Nello Mascia), due attori che provano la messa in scena de ‘Il grande inquisitore’ di Dostojevskj;  l’avvenente Lolla (Nadia  Carlomagno) con i suoi tre spasimanti ma sposata con un uomo rozzo e manesco; il timido ragionier Marchetti, (Rolando Ravello) che rimane affascinato dal mago Adam (Antonio Catania); un padre con la figlia Alessandra (Francesca  D’Aloja) e Francesco (Giorgio  Tirabassi), ex tossicodipendente; una famiglia giapponese; un gruppo di adolescenti che festeggia il compleanno di Simona, nipote di Flora; un gruppetto di quattro signore di mezz’età ed una donna (Daniela  Poggi), sola e frustrata, invidiosa del legame esistente tra due giovani fidanzati.

Fedele ad un impostazione di stampo teatrale, Scola rispetta l’unità di luogo e di tempo ed ambienta la pellicola all’interno del caldo ed accogliente ristorante di Flora Rispetto a La terrazza, pellicola dalla struttura narrativa simile, il tono è più intimo, sofferto e malinconico. Il regista lascia sfilare un’umanità che sembra emotivamente sfilacciata ed incapace di costruire rapporti affettivi significativi. Scola punta tutto sui dialoghi e, banditi  svolazzi e virtuosismi di macchina, impagina una pellicola che ti avvolge e che ti lascia familiarizzare con ogni singolo personaggio che compare sullo schermo. Il cibo fa da contorno alla vicenda ed è lasciato volutamente sullo sfondo, quasi a sottolineare che i personaggi, tutti presi dai loro affanni e contraddizioni, non riescono neppure a gustare la buona cucina dello chef . Alcuni personaggi sono volutamente messi ai margini della vicenda (i giapponesi, le quattro signore, i giovani adolescenti…); altri sono  più sullo sfondo (Isabella e la figlia,  il padre con Alessandra e Francesco…) ma rapiscono i teneri e romantici Marchetti ed il mago Adam e soprattutto la simpatica ed indecisa Lolla.

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