La seconda volta di Mimmo Calopresti – Italia – 1995

6 Maggio 2017 | Di Ignazio Senatore
La seconda volta di Mimmo Calopresti – Italia – 1995
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Alberto Sajevo (Nanni Moretti), professore universitario torinese, separato da sette anni dalla moglie, s’imbatte per caso in una giovane donna (Valeria Bruni Tedeschi) e ne rimane attratto.

La segue, le rivolge la parola, timidamente, e le chiede qualche notizia sulla sua vita privata e le invia, infine, sul suo luogo di lavoro, un bel mazzo di margherite.

Lei, seppur lusingata da quel discreto “corteggiamento”, appare confusa e disorientata. Una sera, dopo averla attesa in strada, Alberto l’accompagna alla stazione e le svela che conosce la sua vera identità;  non si chiama Adele ma Lisa Venturi ed è la terrorista, in carcere da dodici anni, che gli ha sparato e gli ha lasciato un proiettile conficcato nel cranio. Un finale amaro e senza speranza chiude la vicenda.

Con questo film Calopresti entra di diritto nel ristretto novero di registi nostrani (Bellocchio, Samperi, Faenza…) che all’esordio hanno fatto centro ed hanno iscritto la loro pellicola nella storia del cinema italiano.

Il regista calabrese sceglie un tema difficile (le stagioni del terrorismo in Italia), disertato o quasi dai grandi autori nostrani e lo affronta senza cadere nelle secche ideologiche della contrapposizione tra buoni e cattivi, tra chi vuole cambiare il sistema e chi vuole puntellarlo, tra chi è nel giusto e chi nell’errore.

Con tono pacato e quasi distante, Calopresti mette in campo due persone che, pur appartenendo a mondi completamente diversi, sono entrambi schivi, solitari e riservati. In questo film dai toni ovattati, ambientato in una Torino fredda e piovosa, non ci sono né urla, né lacrime, né rimpianti, né perdoni.

Un film che lascia volutamente inevasi mille interrogativi e che più che tranciare giudizi o emettere sentenze, lascia aperta più di una riflessione su una stagione sulla quale, ancora oggi, non è stata fatta pienamente luce.

Moretti, praticamente perfetto nel ruolo del dolente, imploso e misurato docente universitario, domina con la sua magnetica presenza lo schermo e conferma le sue enormi doti attoriali.

Valeria Bruni Tedeschi riesce a tener testa a Moretti, facendogli da tenero e disarmante controaltare.

Per l’intervista completa a Mimmo Calopresti, l’antologia della critica e della critica online del film si rimanda al volume di Ignazio Senatore: “Mimmo Calopresti La parola cinema esiste” -Falsopiano Editore (2017)

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