La terrazza di Ettore Scola – Italia – 1980

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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In una terrazza romana s’incontrano, da anni, un gruppo di amici per lo più di mezz’età e si intrecciano cinque storie.

Enrico (Jean-Louis Trintignant), è uno sceneggiatore in crisi perché Amedeo (Ugo Tognazzi), uno dei produttori con cui lavora, vorrebbe costringerlo a scrivere essenzialmente copioni leggeri che facciano ridere e garantiscano incassi al botteghino.

Emanuela (Milena Vukotic), la moglie, prova, invano, a supportarlo, ma lui crolla psicologicamente ed è ricoverato in una casa di cura.

Sergio (Serge Reggiani), scrittore fallito, ha il compito di visionare e approvare i nuovi progetti televisivi e legge, annota e relaziona, con scrupolosa professionalità, i lavori che meriterebbero di essere prodotti.

Convocato dal direttore della Rete, ha la conferma che i suoi pareri non interessano a nessuno perché i palinsesti sono già stati decisi dai politici che sponsorizzano artisti mediocri e dai funzionari corrotti asserviti al potere.

Sempre più depresso, si lascia morire sul set dello sceneggiato Capitan Fracassa.  Amedeo (Ugo Tognazzi) è un produttore che finanzia solo film di cassetta.

Ha una stanca e conflittuale relazione con la moglie Enza (Ombretta Colli), ex attrice che aveva lanciato nel cinema. Per accontentarla decide di produrre L’apostata, film di uno spocchioso e narciso regista intellettuale emergente.

Nel corso dell’anteprima i consensi sembrano unanimi e Amedeo propone a Enrico di sceneggiare un romanzo definito “dal grande impatto emotivo”. Compreso che L’apostata sarà un fiasco, chiederà a Enrico di scrivere l’ennesima commedia.

Mario (Vittorio Gassman), ex partigiano, onorevole del partito comunista, disincantato e disilluso per la politica moderata del partito, sposato con Marcella (Marie Claire Solleville), diventa l’amante di Giovanna (Stefania Sandrelli), sposata con Bruno (Maurizio Micheli), un uomo impegnato a tutto campo nella pubblicità.

Mario però teme che lo scandalo possa compromettere la sua carriera e, soprattutto, non ha il coraggio di abbandonare la moglie. Luigi (Marcello Mastroianni), un giornalista, s’illude di riconquistare la moglie (Carla Gravina), che ha fatto carriera.

Scegliendo come fil rouge la padrona di casa che annuncia “E’ pronto, venite!”, in questo film corale e claustrofobico, ambientato per lo più in interni, Scola si concentra di volta in volta su un personaggio della vicenda e lo assurge a simbolo di una generazione di intellettuali borghesi che ha fallito, tradendo ideali e obiettivi.

In questo film corale, con sguardo melanconico e pessimista, il regista irpino mescola “pubblico” e privato” e, senza risparmiare nessuno, descrive critici cinematografici, pubblicitari, funzionari televisivi, produttori cinematografici, personaggi impegnati tutti nel mondo delle comunicazioni di massa, come dei soggetti rassegnati, depressi e scontenti, incapaci di dare una svolta alla loro vita ormai spenta e ingrigita.

Non mancano i flashback, i piani sequenza e le battute, ironiche e taglienti. Il personaggio di Tognazzi è, forse, l’unico vitale di tutta la combriccola e che, per amore della sua donna, prova a cambiare pelle.

A completare un cast di prim’ordine, Stefano Satta Flores, Galeazzo Benti, Olimpia Carlisi, Venantino Venantini, Marie Trintignant. Particine per Francesco Maselli, Ugo Gregoretti, Age, Mario Monicelli, Lucio Villari, Lucio Lombardo Radice e Leo Benvenuti. Lucio Dalla canta “L’anno che verrà.”

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.