La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci- Italia – 1980

1 Febbraio 2024 | Di Ignazio Senatore
La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci- Italia – 1980
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Primo Spaggiari (Ugo Tognazzi), ex partigiano, industriale caseario parmense, di origine contadina, nel giorno del suo compleanno, dalla terrazza della sua villa, vede che degli sconosciuti stanno rapendo il figlio Giovanni (Ricky Tognazzi). In accordo con la moglie Barbara (Anouk Aimée), una raffinata signora di origine francese, decide di pagare il riscatto di un miliardo.

Il caseificio però sta vivendo una grave crisi economica e Primo è costretto a chiedere un prestito in banca.

Nella sua fabbrica lavorano Laura (Laura Morante), fidanzata di Giovanni, e Adelfo (Victor Cavallo), un prete operaio, che gli lasciano intendere che sanno dove i rapitoti hanno nascosto Giovanni.

Mentre i carabinieri indagano e Laura flirta con Primo e Adelfo l’informa che Giovanni è morto e che aveva in mente di sequestrarlo per finanziare, con il denaro del riscatto, un gruppo terroristico.

Intanto giungono nella villa dell’industriale il maresciallo Angrisani (Vittorio Caprioli) e il colonnello Macchi (Renato Salvatori) che confermano a Primo che Giovanni era da tempo sospettato di essere un fiancheggiatore dei terroristi.

Primo sviene, ma convince Laura e Adelfo a non svelare la notizia della morte di Giovanni perché ha intenzione di raccogliere i soldi per salvare il caseificio, sull’orlo del fallimento.

Raggranellato il miliardo, lui e la moglie seguono le indicazioni di una lettera falsa, scritta da Laura, e depositano il miliardo nel luogo indicato. Adelfo e Laura, s’impossessano del denaro e lo investono nel caseificio, trasformato in cooperativa, sotto il controllo degli operai.

Un Bertolucci, poco ispirato, mescola giallo e riflessione politica e impagina un film enigmatico e indecifrabile che, già dal titolo, spiazza lo spettatore. Il terrorismo resta sullo sfondo e la trama è fitta di misteri che il grande regista parmense non svela del tutto.

Non solo non sono chiari i ruoli di Laure e Adelfo, ma anche la figura stessa di Primo è ricca di ombre. Evidenti gli echi dei film precedenti e, non a caso, l’ambientazione è quella padana e tra i temi compaiono nuovamente quelli del tradimento e del rapporto conflittuale padre-figlio. 4Tognazzi, premiato meritatamente come miglior attore al Festival di Cannes, giganteggia. Nel cast Olimpia Carlisi e fugace apparizione di Don Backy,

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.

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