L’anno in cui i miei genitori andarono in vacanza di Cao Hamburger – Brasile – 2006 – Durata: 104’

14 Febbraio 2024 | Di Ignazio Senatore

Brasile, 1970. L’ebreo Daniel (Eduardo Moreira) e la moglie Bia (Simone Spoladore), attivisti politici di sinistra, vivono a Belo Horizonte e si battono contro il regime dittatoriale.

Costretti a lasciare il paese per motivi politici,  decidono di affidare il loro figlioletto, il dodicenne Mauro (Michel Joelsas) al nonno che vive a San Paulo.

Ma l’uomo muore non appena arriva il bambino. Sklomo (Germano Haiut), il responsabile della sinagoga, dapprima è disorientato, poi dopo aver consultato gli anziani, decide di prendersi cura del piccolo.

Ma intanto il Paese è in fibrillazione perché sta per iniziare il Campionato del mondo di calcio in Messico ed il Brasile schiera in campo uno squadrone.

Il regista brasiliano Cao Hamburger impagina il classico film di formazione e contrappone alla vitalità ed al candore del tenero Mauro la rigidità e l’intransigenza dell’anziano Sklomo, un ebreo ortodosso che, pur prendendosi cura di lui, vuole piegarlo alle ferree regole religiose ed educative degli yiddish.

In una scena simbolo il piccolo finge di essere un giocatore di calcio della nazionale brasiliana e tira quattro calci ad un pallone, utilizzandolo, senza conoscerne il significato il talled, lo scialle di preghiera degli ebrei.

Il vecchio lo scopre e senza pensarci due volte, dopo avergli mollato un sonoro schiaffone, gli urla addosso: “Non hai rispetto!”

Non pago è scandalizzato quando scopre che Mauro non è circonciso e per tutta la vicenda mantiene nei suoi confronti una siderale distanza emotiva e senza mai ad entrare in contatto con lui, non riesce a sostenerlo, né a contenere la sua tristezza.

A salvare Mauro ci penseranno gli allegri e spensierati coetanei e le gesta dei campioni della nazionale brasiliana di calcio che quell’anno vinceranno i Mondiali in finale contro l’Italia.

La scrittura filmica è abbastanza scolastica ed il regista non evita, in più punti, la trappola del sentimentalismo.

Il calcio è sullo sfondo e da un microscopico televisore in B/N sono mostrati i gol del Brasile contro la Cecoslovacchia, quello di testa di Pelè nella storica finale contro l’Italia e i festeggiamenti dei calciatori brasiliani che alzano la Coppa del Mondo al cielo.

Per allungare la vicenda Hamburger mostra anche qualche partitella a pallone tra Mauro ed i suoi coetanei.

Il titolo del film fa riferimento alla pietosa bugia dei genitori di Mauro che, per non svelare il vero motivo della loro fuga, gli fanno credere che sono andati in vacanza.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il cinema fa goal. I100 film più belli sul calcio”, edito da Absolutely Free.

 

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