Laurel Canyon- Dritto in fondo al cuore (Laurel Canyon) di Lisa Cholodenko – USA – 2002 – Durata 103’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Sam Bentley (Christian Bale), giovane specializzando in psichiatria, per farsi le ossa si trasferisce a Laurel Canyon con Alex (Kate Beckinsale) la sua fidanzata, promettente studentessa in botanica. In attesa di prendere in fitto un appartamento, Sam decide di soggiornare nella splendida villa con piscina di sua madre Jane (Frances McDormand), una donna sregolata e con un passato hippy alle spalle. Nella villa Jane ha allestito una sala di registrazione dove Ian (Alessandro Nivola), il suo nuovo boy friend, cantante di una band, sta incidendo un disco. Sam è infastidito dalla presenza di quei musicisti, sballati e su di giri e non vede l’ora di scappare via; Alex, attratta dalla spregiudicatezza e dalla sfrenata voglia di vivere di Jane, frena e prende tempo. Mollati gli studi e la tesi in botanica, Alex  fuma hashish e da ragazzina acqua e sapone  allaccia una torbida relazione con Jane e Ian. Nel finale, Sam la pianta per Sara (Natascha McEhone) una tirocinanda dell’ospedale.

Film che ribalta il solito contrasto tra il figlio ribelle ed anticonformista e i genitori perbenisti e conservatori. La regista canadese mette a confronto Sam, un ragazzetto dal faccino pulito e dai buoni sentimenti, con Jane, una donna che passa con disinvoltura da un amante all’altro ed è così priva di scrupoli da intrecciare una storiella con la fidanzata del figlio. La regista fa un tifo spudorato per Jane e dipinge Sam come un bacchettone fin troppo controllato, incapace di lasciarsi andare all’emozioni. La sua specializzazione in psichiatria è un optional e la regista dedica solo due scene alle sue esperienze in reparto; nella prima un ragazzo imbottito di extasy, in preda ad un delirio paranoideo è convinto che Sam sia un nazista; nella seconda una adolescente gira nuda per il reparto perché, secondo lei, i vestiti imprigionerebbero la sua mente.