L’incantevole nemica di Claudio Gora – Italia -1953

23 Agosto 2023 | Di Ignazio Senatore
L’incantevole nemica di Claudio Gora – Italia -1953
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Il commendator Albertini (Carlo Campanini), vive nel timore che i comunisti possano fare la rivoluzione e impossessarsi del suo caseificio. A confermare le sue paure, le lettere anonime degli operai più bellicosi che gli annunciano che presto arriverà la sua ora. Il suo braccio destro in fabbrica é il ragioniere Colombo (Ugo Tognazzi), che ha il compito di frenare le rivendicazioni degli operai sempre più sul piede di guerra per dei licenziamenti immotivati. In fabbrica lavora anche come contabile, il timido e inappuntabile Roberto Mancini (Robert Lamoureux) che, per una serie di equivoci, Colombo sospetta sia il capo della cellula comunista della fabbrica.

Dopo averlo seguito nella sua abitazione, che è collocata sopra la sezione comunista del paese, Colombo convince Albertini che sta preparando un attentato per far saltare in aria la fabbrica. Per ingraziarselo, il commendatore lo invita a cena nella sua lussuosa casa e gli raddoppia lo stipendio. Silvia (Silvana Pampanini), la figlia del commendatore, che nutre il sogno di fare l’attrice in una rivista, inizia a guardare con occhi diversi quel ragazzo silenzioso e perbene che cela l’animo di un rivoluzionario.

I due finiscono per innamorarsi e lei decide di sposarlo. Il giorno delle nozze, Roberto comprende che il commendatore ha approvato il matrimonio con la figlia solo perché lo considerava un pericoloso sovversivo e, deluso e arrabbiato, ritenendola complice del padre, pianta in asso la mogliettina. Al mattino, dopo aver passato la notte in bianco, Roberto si presenta in fabbrica e annuncia agli operai la futura costruzione di una mensa e di un asilo nido.

Gora, una carriera d’attore alle spalle, alla terza regia, impagina una commedia leggerina, ma divertente, giocata tutta sula paura dei “rossi” e della loro imminente rivoluzione. I dialoghi sono tutti giocati sull’equivoco e ogni risposta che fornisce Roberto é letta dai suoi interlocutori come un’astuta manovra per nascondere un ipotetico progetto eversivo che ha in mente.

Un paio di scene strappano gli applausi; su tutte quella che precede la prima volta che Mancini va a cenare a casa di Albertini che sostituisce il quadro di un cardinale con quello più patriottico di Garibaldi e ordina a Giovanni (Giuseppe Porelli), il cameriere, di togliere l’argenteria e di servire a tavola dell’insalata russa. Non pago, a fine serata, brinda con il futuro genero con della vodka. Gora mostra la Pampanini che si esibisce in due numeri di rivista (Ninì Pampan e La batucada) e l’immenso Buster Keaton, al primo film in Italia, in uno sketch che lo mostra mentre è alle prese con  un ingovernabile impasto di pane. Tognazzi compare qua e là sulla scena. Nel cast Ben Turpin e Gianni Agus.

Per un approfondimento sulla filmografia, la vita, le attività teatrali e televisive di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, interprati al fianco dell’attore cremonese  dei film e dei registi che lo hanno diretto.

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