“MusicalMuto”, Mariella Pandolfi al piano. In scena corti (senza dialoghi) dal mondo

6 Ottobre 2019 | Di Ignazio Senatore
“MusicalMuto”, Mariella Pandolfi al piano. In scena corti (senza dialoghi) dal mondo
Senatore giornalista
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Far riscoprire il fascino del cinema muto e ascoltare Mariella Pandolfi, che esegue al piano (e dal vivo) dei celebri adagi di Chopin, Mozart, Beethoven e Bach mentre scorrono le immagini dei corti privi di dialoghi. Queste le idee originali che animano il Festival di cortometraggi di “MusicalMuto”. Seicentoquindici i corti pervenuti, realizzati per lo più da giovani registi emergenti provenienti da tutto il mondo. Una giuria tecnica ne ha selezionato venti e li ha raggruppati in quattro categorie tematiche: “Amore e Sentimenti”, “Sport”, Turismo e Beni culturali”, “Impegno Sociale”. Ideatore del festival è Francesco Bellofatto che ci riporta indietro nel passato quando il cinema muto a Napoli, visse dei momenti di grande splendore. Tra le prime pellicole proiettate  L’eruzione del Vesuvio, dirette da Roberto Troncone, che mostrando per la prima volta sullo schermo l’eruzione del vulcano, divenne uno dei primi  documentaristi della storia del cinema italiano. La scelta di ambientare le vicende a Napoli, al tempo, non era poi così casuale, ma dettata da esigenze pratiche. I registi dell’epoca, infatti, disponendo di macchine da presa rudimentali, di pellicole e di lenti poco sofisticate, si avvalevano di numerose riprese in esterni e gli splendidi squarci paesaggistici del Golfo fungevano da cornice ideale alle vicende. Sulla scorta del grande successo di pubblico al botteghino nacque a Napoli nel 1907 La Lanterna, il primo giornale di divulgazione cinematografica italiano e furono fondate diverse case di produzioni: la Miramar, la Partenope, la Vesuvio e la Lombardo, futura Titanus. La conferma del successo del cinema muto a Napoli fu il boom delle sale; ben venti. C’è da ricordare, però, che il cinema, al tempo, muoveva ancora i primi passi e gli spettatori non potevano resistere a lungo dinanzi alle tremolanti immagini proiettate sulla tela. Alcuni esercenti pensarono allora di abbinare al film, una serie di supporti spettacolari dal vivo, con numeri di varietà ed interventi di cantanti, ballerine, equilibristi e fantasisti. Nacque così il “caffè-chantant”, che ebbe uno straordinario successo di pubblico a Napoli, proprio perché la canzone dialettale napoletana attraversava il suo periodo d’oro.

I corti di “MusicalMuto” saranno proiettati ogni lunedì  alle ore 18.30 (la prima giornata si è svolta il 30 settembre e l’ultima sarà il 28 ottobre) al Teatro Salvo D’Acquisto in via Morghen. A premiare i migliori corti non solo il pubblico in sala, ma anche la giuria tecnica presieduta da Gina Annunziata, docente di Storia e Critica del Cinema all’Università di Napoli L’Orientale e composta da Anna Masecchia docente di cinema all’Università di Napoli Federico II, Agi Berta, scrittrice, Simona Frasca, musicologa, Michele Mangini Sorrentino, regista e Raffaele Rinaldi, attore.

Articolo pubblicato su il Corriere del Mezzogiorno  6-10-2019

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