Pane e cioccolata di Franco Brusati – Italia – 1973 — Durata: 115’

27 Maggio 2022 | Di Ignazio Senatore
Pane e cioccolata di Franco Brusati – Italia – 1973 — Durata: 115’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Giovanni Garofoli, detto Nino (Nino Manfredi), lavora da tre anni in Svizzera come cameriere in un ristorante e spera ardentemente di poter ottenere il permesso di soggiorno definitivo.

Espulso per colpa di una fotografia “scabrosa”, vede sfumare il suo sogno e, dopo essere stato ospitato da Elena (Anna Karina), un’esule greca dissidente che lotta contro il regime dei colonnelli, conosce un industriale italiano (Johnny Dorelli) che, dopo averlo assunto nel suo ristorante, ormai in bancarotta, si suicida.

Ospitato da  Gianni (Paolo Turco), Pietro (Ugo D’Alessio) e da altri connazionali che vivono in una specie di pollaio, deciso a dare una svolta alla propria vita, nella disperata ricerca di smarcarsi dalla condizione di emigrato, si veste di tutto punto, si tinge i capelli di biondo e cerca di farsi passare per svizzero. Ma è in programma la partita di calcio tra Italia e Svizzera…

Brusati sceglie i toni della commedia amara per narrare il dramma degli emigrati italiani in Svizzera, costretti a lavorare all’estero per poter sbarcare il lunario.

Il film è attraversato da un sottile pessimismo, ma non mancano le battute e le situazioni comiche. Il climax del film è legato alla partita di calcio tra Italia e Svizzera, alla quale Nino, dopo aver mutato il proprio aspetto fisico, assiste in un bar assieme ai tifosi elvetici.

Pur fremendo dentro di sé ad ogni azione dell’Italia, Nino mantiene un atteggiamento di contenuta partecipazione e si accoda ai commenti salaci ed ironici degli svizzeri che seguono animosamente la partita, fischiando e deridendo le azioni dei giocatori della nazionale italiana.

Dopo aver represso a lungo la propria adesione ai colori azzurri, alla rete di Capello, soffoca dentro di sé, per qualche istante la gioia per il vantaggio azzurro, ma poi esplode in un “Gool” liberatorio, mandando all’aria così il suo tentativo di essere identificato come un cittadino svizzero.

Orso d’Argento al Festival di Berlino (1974), David di Donatello per miglior film (Franco Brusati), Miglior attore (Nino Manfredi), David Europeo a Franco Brusati, Nastro d’Argento (1975) per il miglior soggetto originale.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Quando il cinema fa goal. I100 film più belli sul calcio”, edito da Absolutely Free.

 

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