Pleasantville di Gary Ross – USA – 1998

20 Luglio 2015 | Di Ignazio Senatore

David (Tobey Maguire) è un fan della serie televisiva Pleasantville, una vecchia soap in bianco e nero, ambientata negli anni Cinquanta. Un giorno, grazie a uno speciale telecomando fornitogli da uno strano omino che ripara le televisioni, viene catapultato insieme a sua sorella Jennifer (Reese Whiterspoon) direttamente nella serie. A Pleasantville regna il bianco e nero e tutte le giornate scorrono serenamente; le mogli sono delle brave massaie, i mariti si riuniscono nel loro circolo e cenano sempre alle sei in punto e i ragazzi ignorano il sesso e si tengono teneramente per mano. David è entusiasta mentre Jennifer, sempre più irrequieta e dispettosa, decide di sconvolgere quell’irreale cittadina e dopo aver sedotto un ragazzo nel Viale degli Innamorati, contagia tutti i coetanei. In preda a un prodigioso incantesimo tutti coloro che prendono contatto con le proprie emozioni smettono di essere in bianco e nero e si colorano. Le pagine dei libri, dapprima bianche, iniziano a essere invase dalla scrittura e i juke-box trasmettono senza sosta musica rock. A colorarsi non sono solo gli adolescenti, ma anche Betty (Joan Allen) e il romantico Mr Johnson (Jeff Daniels), il gestore di un bar appassionato di tele e di colori. Betty s’innamora di questo eccentrico pittore e pianta in asso suo marito George (William H. Macy). Un temporale squarcia il cielo e la prima pioggia cade su Pleasantville. Il sindaco convoca un’assemblea straordinaria per cercare di ristabilire nuovamente l’ordine nella cittadina, ma tutto sarà inutile perché anche l’inflessibile George si commuoverà e si colorerà insieme a lui.

Favoletta deliziosa, metafora di certe esistenze che diventano nel corso degli anni sempre più grigie e incolori perché non innaffiate dall’amore e riscaldate dal calore delle emozioni. Ross non vuole fare un pamphlet politico contro i guasti di una eccessiva esposizione alla televisione, né replicare i fasti del Thruman Show e sceglie, volutamente, una scrittura filmica semplice ed elementare. Le scene gustose sono tantissime e su tutte quelle che mettono in risalto la sorpresa di chi, dopo aver vissuto tutta la vita in un mondo fittizio, è costretto a fare i conti con quello reale. Da non perdere i pompieri che devono per la prima volta in vita loro spegnere un vero incendio; i mariti che si dannano perché le loro mogli distratte bruciano le camicie e i ragazzi, riuniti in palestra per la classica partita di basket, che sbagliano tutti i canestri dopo aver scoperto dell’esistenza del sesso.

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