Prima la musica e poi le parole di Fulvio Wetzl – 1998

21 Luglio 2015 | Di Ignazio Senatore
Prima la musica e poi le parole  di Fulvio Wetzl – 1998
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Lanfranco (Jacques Perrin) dopo l’abbandono di sua moglie Clara (Amanda Sandrelli) vive in una villa isolata in Toscana con Giovanni (Andrej Chalimon), il figlio di sette anni. Lanfranco ha insegnato al bambino uno strano idioma e quando muore colpito da un infarto, Giovanni si ritrova solo e incapace di comunicare con il mondo esterno. Per i medici dell’ospedale è uno psicotico che utilizza un linguaggio privo di senso. Marina (Anna Bonaiuto), una psicologa combattiva e battagliera, non si dà per vinta e grazie all’aiuto di Elena, una sua amica infermiera, e di Roberto (Gigio Alberti), il suo compagno musicista, riesce a entrare in contatto con il mondo emotivo del bambino e a decifrare quel misterioso linguaggio.

Il film ruota intorno a un soggetto molto originale ed è impaginato con stile, seppur appesantito da una ingombrante colonna sonora. Limiti autoriali a parte, la pellicola è attraversata da una discreta tensione narrativa e lo spettatore è tenuto con il fiato sospeso fino allo svelamento dell’enigma. La psicologa che decide di scappare con il bambino dall’ospedale, di portarselo a casa della sua amica Elena, fino a rischiare l’arresto per sequestro di persona, è al tempo stesso tenera, folle e incosciente.

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