Princesa di Henrique Goldman- Francia – 2001

21 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Princesa di Henrique Goldman- Francia – 2001
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Fernanda (Ingrid de Sousa), in arte Princesa, diciannovenne travestito brasiliano, arriva a Milano per coronare il sogno di una vita; operarsi e diventare donna. Incontra Karin (Lulu Pecorari), una maitresse che l’ospita a casa sua e l’introduce nel giro della prostituzione.

Tra i numerosi clienti Princesa s’imbatte in Fabrizio (Mauro Pirovano), un ragazzone timido e impacciato che le chiede principalmente ascolto e conforto.  

A perdere la testa per lei è Gianni (Cesare Bocci), un avvocato che lascia la moglie Livia (Alessandra Acciai) e va a vivere con lei. Ma, dopo anni che si era rifiutata di dare un figlio a Gianni, Livia scopre di essere incinta.

Princesa comprende che il suo sogno di vita “normale” non è più realizzabile e abbandona Gianni, Dopo aver pensato al suicidio, ritorna da Karin e riprende a fare la vita.

Goldman traspone sullo schermo l’omonimo romanzo di Fernanda Farias de Albuquerque e Maurizio Jannelli, che ispirò Fabrizio De André per la canzone Princesa, e impagina una pellicola che mescola inchiesta e melodramma, e alterna un taglio realistico a quello tipico dei fuilletton e fotoromanzi.

Il regista non lesina le scene che mostrano il sesso mercenario tra clienti e prostitute, ma il suo sguardo, seppur crudo, non è né sordido, né malsano, né pruriginoso.

Princesa attraverserà gli inferni del marciapiede, sognerà di poter vivere al fianco del suo Gianni, ma poi precipita nuovamente negli abissi del Male.

Goldman inserisce nella narrazione una psicologa che informa la protagonista dei rischi legati all’operazione e all’assunzione di Androcur, ma diserta lo scavo psicologico e affida a Princesa una prevedibile storiella lacrimevole:

“Da piccolo volevo giocare con le bambole e la madre lo costringeva a giocare a pallone. A scuola voleva fare la parte di una principessa in una recita ed allora mi mettevo davanti uno specchio e sognavo di essere una principessa. Gli altri bambini mi prendevano sempre in giro mi chiamavano sempre frocetto ma io me ne fregavo. Dentro di me sapevo di non essere frocio; ero una donna.”

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