Re per una notte di Martin Scorsese – USA – 1982

20 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore

Rupert Pupkin (Robert De Niro) aspirante comico ha un sogno nel cassetto; essere invitato come ospite nel Jerry Langford Show. Per raggiungere lo scopo inizia a gironzolare sempre più frequentemente intorno Jerry Langford (Jerry Lewis) il conduttore della trasmissione. Un giorno riesce a salvarlo dalle grinfie di una fan scalmanata e scambia con lui quattro chiacchiere e da quel momento convinto di essere diventato suo amico, testardo e risoluto, si presenta ogni giorno nei suoi uffici nella speranza di incontrarlo. A Rita (Diahnne Abbott)  una ragazza a cui  fa il filo lascia credere di essere stato invitato a trascorrere un weekend a casa del suo amato conduttore e quando si presenta davanti la porta del suo appartamento è cacciato via su due piedi dallo stesso Langford,. Rupert non demorde e, grazie all’aiuto di Masha (Sandra Bernhard) un’altra fan follemente innamorata del conduttore, lo sequestra e lo costringe a telefonare al direttore della televisione ed a chiedere, in cambio del suo rilascio, di essere ospitato per dieci minuti nel suo show. Rupert ottiene un incredibile successo ma è arrestato al termine dell’esibizione. Condannato a sei anni, in prigione scrive un volume sulle sue memorie che incassa un milione di dollari. Due anni e mezzo dopo ottiene la libertà e con l’epiteto del “re dei comici” sfonda in TV.

Scorsese abbandona le gang di New York e le storie sugli italo-americani mafiosi a lui care  per raccontarci la storia di uno paranoico che ha il pallino di voler a tutti i costi apparire in TV. Sin dalle prime battute Rupert si esercita a declamare il suo numero di fronte alla gigantografia di un pubblico stampata su una parete di casa; non solo allucina gli applausi che i suoi fan gli decreterebbero ma, travolto da una sorta di delirio megalomanico, immagina di dover rifiutare le allettanti offerte di lavoro che gli propone Jerry perché oberato da troppi impegni. La sua escalation verso la follia è lenta e graduale e Scorsese non alza mai i toni della vicenda ma, in un continuum sempre più irreale, ci mostra la lucida e delirante determinazione del protagonista che, pur di raggiungere il scopo, non esita a sequestrare il suo idolo. Curiosità: nel film compaiono in una piccola porticina il padre e la madre di Scorsese e lo stesso regista.

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