Regression di Alejandro Amenábar – USA – 2016

28 Ottobre 2016 | Di Ignazio Senatore

Ci sono dei miti nel cinema duri a morire. L’ipnosi al cinema è uno di quelli inossidabili, vuoi per la sua valenza suggestiva e altamente drammaturgica, che per l’inveterata (ahinoi) credenza che basta agitare un pendolino o un metrometro davanti agli occhi di qualcuno ed in un attimo si aprono le misteriose porte dell’inconscio.

Peccato che la realtà sia ben più complessa al punto che lo stesso maestro viennese abbandonò questa tecnica. Alejandro Amenábar, in questo cupo e claustrofobico thriller psicologico, con venature horror, parte dalle presunte violenze sessuali subite da Angela (Emma Watson), ad opera del padre e l’intreccia con storie che rimandano al demonio e ad una setta di satanisti. A dipanare l’intricata matassa il detective Bruce Kenner (Ethan Hawke) ed il professore Raines, fautore di un’ipnosi regressiva. Un film ambientato nel Minnesota negli anni ’90 che pesca nel genere, mescola incubi ad ataviche superstizioni e che segna un innegabile passo falso del talentuoso regista cileno.

Recensione pubblicata su  Segno Cinema N. 201 – Settembre – Ottobre 2016

 

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